L’architetto è la figura professionale che si occupa di progettazione urbanistica, edilizia ed architettonica, del restauro di monumenti, progettazione del paesaggio …
Se anche te stai pensando di svolgere questa attività allora sei nel posto giusto però è necessario rispettare dei requisiti. Per questo, prima di entrare nel dettaglio fiscale, è bene accennare ai requisiti richiesti.
Per diventare architetto è necessario:
- conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore che dia accesso all’università;
- conseguire la laurea magistrale in architettura. La laurea di architettura prevede un test di ingresso poiché è una facoltà a numero chiuso;
- superare l’esame finale del percorso di studi ovvero l’esame di stato per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione;
- effettuare l’iscrizione all’Albo degli architetti.
Potrai fermarti anche al titolo di laurea triennale che ti permetterà comunque di iscriverti all’albo professionale tenuto dall’Ordine nazionale degli architetti, ma alla sezione B, riservata ai cosiddetti “Architetti junior”. Questa categoria potrà svolgere l’attività professionale limitatamente ad alcune tipologie di progetti e ad alcune responsabilità
Dopo l’iscrizione all’Albo degli Architetti dovrai aprire la Partita IVA per svolgere l’attività in libera professione ed è qui che entriamo in gioco noi di regimeforfettario.it. In questo articolo ti spiegheremo come aprire la partita iva e in base al codice Ateco della tua attività quali sono i costi che dovrai sostenere.
Regime fiscale di appartenenza
Potrebbe essere vantaggioso considerare il regime forfettario. In questo modo, avrai diritto a molti vantaggi, come ad esempio:
- reddito fino ad 85.000 €
- imposta sostitutiva con aliquota bassa
- niente Iva in fattura
- gestione contabilità più semplice
- risparmio sul costo del commercialista
Per quanto riguarda l’imposta sostitutiva, l’aliquota prevista è del 15% che può essere ridotta per il primo quinquennio al 5% se possiedi i requisiti richiesti.
Leggi anche: Regime forfettario aliquota al 5% o al 15%
Ricordiamo che se aderisci al Forfettario potrai godere di queste esenzioni:
- Applicazione dell’Iva: non dovrai provvedere al versamento e alla liquidazione di essa, ma sei tenuto all’imposta di bollo da 2 euro per le fatture superiori a 77,47 €.
- esonero dalla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti
- non devi conservare i registri ed i documenti
- nessuna dichiarazione e comunicazione annuale IVA e niente “esterometro”
- niente comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute
Sarai comunque obbligato a:
- numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali
- certificare e conservare i corrispettivi
- presentare gli elenchi riepilogativi delle operazioni intra-comunitarie
- versare l’IVA per gli acquisti di beni intra-U.E. di importo annuo superiore a 10.000 € ed ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge
Codice Ateco Architetto
Il termine ATECO sta per Attività ECOnomiche e si riferisce alla classificazione dell’attività economica adottata dall’ISTAT per finalità statistiche. Scegliere il codice ATECO che rispecchia al meglio la propria attività è importante poiché da esso dipenderanno parametri rilevanti come il coefficiente di redditività, e quindi il calcolo dei contributi, e la fascia di rischio. Nel momento in cui si vuole aprire una partita Iva è necessario comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, specificando l’attività che andremo a svolgere. Proprio tale comunicazione deve essere fatta in base alla classificazione codice Ateco 2007.
Guardiamo com’è composto il Codice Ateco Architetto:

Dalla tabella deduciamo che il codice Ateco più adatto allo svolgimento di questa attività è 71.11.00 – Attività degli studi di architettura.
Nel calcolo dei costi da sostenere dovremo essere a conoscenza anche del coefficiente di redditività che, per lo svolgimento dell’architetto con codice Ateco 71.11.00, è pari al 78%.
Aprire la partita Iva con Codice Ateco Architetto
- Inquadramento: Libero Professionista
- Requisiti richiesti: iscrizione Albo degli architetti
- Iscrizione Camera Commercio: No
- Previdenza: iscrizione alla Cassa Previdenziale INARCASSA
- Apertura partita Iva: presso l’Agenzia delle entratemodello AA9/12

Leggi anche: Apertura Partita Iva Regime Forfettario
Calcolo Tasse Architetto in regime forfettario
Vediamo di chiarirci meglio le idee tramite un esempio di calcolo per un architetto nel regime forfettario.
Andrea svolge da tre anni l’attività di architetto e nell’ultimo anno ha ricavato 34.000 euro. Quanto deve pagare l’anno successivo di tasse?
- Reddito lordo: 34.000 €
- Coefficiente di redditività: 78%
- Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Reddito imponibile: 34.000 € x 78% = 26.520 €
Imposta sostitutiva: 26.520 € x 5% = 1.326 €
Leggi anche: Calcolo tasse regime forfettario
Cassa di Previdenza degli Architetti
Come già accennato precedentemente, gli ingegneri hanno l’obbligo di iscrizione a Inarcassa. Si tratta della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti ed ha lo scopo di provvedere al trattamento pensionistico degli iscritti.
L’iscrizione ad Inarcassa deve essere effettuata quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni:
- Iscrizione all’Ordine professionale;
- Possesso di partita IVA individuale o di associazione o di società di professionisti;
- Non beneficia di altra forma di previdenza obbligatoria
La domanda deve quindi essere presentata ad Inarcassa dopo l’iscrizione all’albo professionale e all’apertura della partita iva. Tale comunicazione deve essere effettuata entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di inizio dell’attività professionale, peraltro, termine di presentazione della dichiarazione dei redditi ad Inarcassa.
Contributi INARCASSA
Quali sono i contributi previdenziali di Inarcassa?
1. contributo soggettivo: obbligatorio per gli iscritti ad Inarcassa.
Fino a un reddito professionale netto di 125.450,00 €, la percentuale da applicare è pari a 14,5%. Tuttavia, indipendentemente dal reddito professionale dichiarato, è previsto un contributo minimo il cui ammontare varia in base al rapporto annuale ISTAT.
Per l’anno 2023 è pari a 2.475,00 €.
2. contributivo facoltativo: si tratta di un versamento volontario.
L’importo viene calcolato sulla base di un’aliquota modulare compresa tra l’1% e l’8,5%, applicata sul reddito professionale netto.
3. contributo integrativo: obbligatorio per i professionisti iscritti all’albo e titolari di partita IVA ma anche per le società di Ingegneria. La cifra viene calcolata sul volume di affari IVA prodotto nell’anno solare, al netto delle fatture emesse relative a prestazioni estere (compenso) ed è pari al 4%.
4. contributo di maternità/paternità, è obbligatorio per tutti gli iscritti Inarcassa.
Deve essere versato in due rate: 30 giugno e 30 settembre. Per l’anno 2023 l’importo ammonta a 60,00 €.

Per ulteriori informazioni sulla partita Iva come si apre e quanto costa inserisci i tuoi dati e ti contatteremo per una consulenza gratuita:
- Apriamo la tua partita Iva in Regime Forfettario svolgendo tutte le pratiche necessarie.
- Aggiorniamo la tua contabilità, prepariamo tutti gli F24 e ci occupiamo di tutti gli adempimenti necessari, inclusa la tua dichiarazione dei redditi.
- Il tuo consulente personale, ti assiste per tutto l’anno tramite supporto telefonico ed email ticket.
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