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Come aprire Partita IVA per una gastronomia nel 2025: requisiti, costi e codice ATECO

Come aprire la partita Iva per gastronomia la guida 2025

Se stai pensando di aprire una gastronomia in Partita IVA nel 2025, questa guida ti spiega tutto ciò che devi sapere: dal codice ATECO corretto al regime fiscale più conveniente, passando per i contributi INPS, le autorizzazioni necessarie e i costi reali da sostenere.

In particolare vedremo se conviene il regime forfettario, quali codici ATECO sono ammessi, come gestire la fiscalità e le principali scadenze per avviare la tua attività.

Una risorsa utile sia per chi vuole aprire una gastronomia d’asporto o con cucina interna, sia per chi è già attivo e vuole mettersi in regola.

Chi può aprire una gastronomia con Partita IVA

Aprire una gastronomia in Partita IVA è possibile per chi intende svolgere un’attività di produzione e vendita di alimenti pronti, anche da asporto. Non è necessario possedere una qualifica professionale specifica, ma ci sono alcuni requisiti fondamentali da rispettare:

  • Essere maggiorenni e in possesso di un codice fiscale italiano
  • Non avere procedure concorsuali in corso (es. fallimento, interdizione, ecc.)
  • Essere in regola con i requisiti sanitari e urbanistici richiesti dal Comune
  • Frequentare (o aver frequentato) un corso per la somministrazione e manipolazione di alimenti (es. HACCP)

Questi requisiti valgono anche per chi apre in forma individuale. Se invece intendi aprire una gastronomia con dipendenti o soci, potresti dover costituire una società e nominare un responsabile tecnico.

Trattandosi di un’attività di tipo artigianale e commerciale, sarà necessario iscriversi alla Camera di Commercio (CCIAA) e all’INPS Gestione Commercianti.

Per quanto riguarda il regime fiscale, nella maggior parte dei casi è possibile accedere al regime forfettario, che offre vantaggi importanti in termini di tassazione agevolata, contabilità semplificata e costi ridotti.

Codice ATECO per gastronomia e regime fiscale più adatto

Per avviare un’attività di gastronomia in Partita IVA è necessario scegliere il codice ATECO corretto. Nella maggior parte dei casi, la gastronomia rientra nel codice:

Codice ATECO Descrizione attività Redditività forfettaria
56.10.20 Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto 40%

Questo codice ATECO è perfetto per chi svolge attività di gastronomia da asporto, senza tavoli interni per la consumazione. Se invece hai anche somministrazione (con servizio ai tavoli), potresti rientrare nel codice 56.10.11 (ristoranti tradizionali).

Ai fini fiscali, questo codice è ammesso nel regime forfettario e gode di un coefficiente di redditività del 40%. Ciò significa che solo il 40% dei ricavi sarà soggetto a tassazione, applicando l’imposta sostitutiva del 5% o 15%.

Puoi verificare se il tuo codice è compatibile nella nostra lista dei codici ATECO ammessi nel forfettario.

Costi per aprire e gestire una gastronomia in regime forfettario

Aprire una gastronomia comporta alcuni costi iniziali da sostenere, oltre alle spese ricorrenti per mantenere l’attività attiva e in regola. Vediamoli nel dettaglio.

Costi di apertura

  • Comunicazione apertura Partita IVA: gratuita se fatta in autonomia via sito Agenzia Entrate, oppure tramite servizio professionale
  • Iscrizione alla Camera di Commercio: circa 200€
  • Diritti amministrativi (SUAP, SCIA, ecc.): da 100€ a 300€ a seconda del Comune
  • Corso HACCP: da circa 100€

Costi di gestione annuali

  • Contributi INPS commercianti: circa 4.400€ annui (rateizzati)
  • Imposta sostitutiva: 5% o 15% sull’imponibile calcolato con coefficiente del 40%
  • Gestione contabile: da 369€/anno con il pacchetto professionale silver
  • Altri costi ricorrenti: assicurazioni, SIAE se musica, gestione rifiuti, ecc.

Il regime forfettario ti consente di semplificare la contabilità (niente IVA, niente registri), riducendo notevolmente i costi di gestione rispetto a un regime ordinario.

Contributi INPS per gastronomia nel regime forfettario

Chi apre una gastronomia con Partita IVA nel regime forfettario deve iscriversi alla Gestione Commercianti INPS, trattandosi di attività commerciale. I contributi sono fissi, anche in assenza di ricavi, e vanno versati in quattro rate annuali.

Importo dei contributi nel 2025

Per il 2025, i contributi INPS fissi sono pari a circa 4.400€ annui, divisi in 4 rate trimestrali (scadenze: maggio, agosto, novembre, febbraio).

In presenza di ricavi superiori al minimale (18.415€), è dovuto anche un contributo variabile del 24% sulla parte eccedente.

Riduzione del 35% per nuove attività

Se apri una nuova Partita IVA e rispetti i requisiti, puoi richiedere la riduzione contributiva del 35%, da attivare tramite richiesta telematica all’INPS entro 30 giorni dall’iscrizione.

Con questa riduzione, l’importo annuale scende a circa 2.860€, mantenendo invariata la copertura previdenziale ai fini pensionistici.

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Domande frequenti sull’apertura di una gastronomia in Partita IVA

❓ Qual è il codice ATECO per una gastronomia?
Il codice ATECO più utilizzato è il 56.10.20, relativo alla ristorazione senza somministrazione, adatto a gastronomie d’asporto o senza servizio ai tavoli.
❓ Posso aprire una gastronomia anche se non ho esperienza nel settore?
Sì, non serve una qualifica professionale. È però obbligatorio il corso HACCP e rispettare i requisiti igienico-sanitari stabiliti dal Comune.
❓ Conviene il regime forfettario per una gastronomia?
Nella maggior parte dei casi sì. Il coefficiente di redditività è del 40% e puoi accedere alla tassazione agevolata del 5% o 15%, senza IVA né obblighi di bilancio.
❓ Quanto pago di contributi INPS con il forfettario?
Nel 2025 l’importo fisso è circa 4.400€. Se sei una nuova attività puoi richiedere la riduzione del 35% e pagare circa 2.860€ all’anno.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Angela dice

    24 Gennaio 2024 alle 15:00

    Salve non ho qualifica di gastronomia.. Ma vorrei aprirla col regime forfettario posso farlo?..

    Rispondi
    • Staff dice

      24 Gennaio 2024 alle 15:23

      Buonasera, l’assenza di qualifica per l’esercizio di somministrazione di alimenti non preclude l’applicazione del regime forfettario, ma semplicemente la possibilità di esercitare questa tipologia di attività.
      Cordiali saluti

      Rispondi

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