Sei un perito industriale e cerchi informazioni sugli aspetti fiscali per la tua professione?
Vuoi capire come risparmiare sulle tasse e conoscere il regime fiscale da scegliere? Devi aprire la partita IVA?
Con questo articolo, vediamo gli aspetti più importanti sui periti industriali regime forfettario.
Dalla scelta del codice ATECO al limite di fatturato, dal calcolo delle imposte ai contributi previdenziali
Il nostro obiettivo è duplice: tenerti informato sulle novità del forfettario e farti risparmiare sul costo del commercialista. Ma procediamo con ordine, mettiti comodo e scopri insieme a noi tutti gli aspetti che devi conoscere. Ti auguriamo buona lettura.
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Periti industriali
La professione di perito industriale, prevede molte specializzazioni settoriali a seconda dell’indirizzo scelto durante il corso degli studi.
La recente riforma degli Istituti Tecnici Industriali, ha raggruppato le specializzazioni in nove indirizzi nei seguenti settori tecnologici:
- meccanica, meccatronica ed energia;
- trasporti e logistica;
- elettronica ed elettrotecnica;
- informatica e telecomunicazioni;
- grafica e comunicazione;
- chimica, materiali e biotecnologie;
- sistema moda;
- agraria, agroalimentare ed agroindustriale;
- costruzioni, ambiente e territori.
Maggiori informazioni sul Codice Deontologico e la professione puoi trovarli sul sito del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali.
Aprire la Partita IVA
I Periti Industriali, sono dei professionisti specializzati in un determinato settore ed iscritti ad un Albo Professionale.
L’iscrizione consente loro l’esercizio della libera professione in ambito congruo alla specializzazione conseguita.
Svolgere la libera professione, richiede anche l’essere in regola con le normative fiscali.
Occorre quindi aprire la partita IVA e scegliere il regime fiscale di appartenenza.
Al momento della richiesta, si deve comunicare il Codice Ateco corretto.
Per svolgere la professione di Perito, devi adottare il seguente codice Ateco:
74.90.91, ovvero Attività svolte da periti industriali.
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Periti industriali regime forfettario
Se è la prima volta o se se hai anche un lavoro come dipendente, il regime forfettario rappresenta una ottima opportunità.
La legge, per l’anno 2020, stabilisce un limite di fatturato di 65.000 €.
Il reddito da eventuale lavoro dipendente, non deve superare il limite di 30.000 € pena l’esclusione.
Le tasse, si versano in base al reddito imponibile che ricordiamo essere dato dal reddito lordo meno i costi detratti.
I costi vengono calcolati in modi forfettario a seconda dell’attività svolta mediante apposito coefficiente.
Per un Perito Industriale, il coefficiente di redditività è pari al 78%.
Al reddito imponibile, si applica un’imposta sostitutiva e non la tradizionale aliquota IRPEF.
L’aliquota prevista è pari al 15% che si riduce al 5% per tutti coloro che iniziano la propria attività adesso oppure che rispettano determinati requisiti.
I requisiti richiesti
Anche i periti industriali per aderire al regime forfettario devono rispettare dei requisiti specifici:
- Non percepire al 31/12/2019 compensi e ricavi superiori a 65.000€;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfettari ai fini della determinazione del reddito;
- essere residente in Italia oppure produrre in ogni caso in Italia almeno il 75% del reddito;
- non cedere fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.
Inoltre non si deve:
- partecipare a società di persone;
- associazioni professionali;
- srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività.
Essere soci di srl e contemporaneamente avere: il controllo diretto o indiretto di società a responsabilità limitata e l’esercizio da parte delle stesse di attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Calcolo Tasse in forfettario
Facciamo un rapido esempio per capire quanto dovrai versare di tasse in regime forfettario.
Prendiamo il caso di Andrea, un perito industriale che ha aperto la partita IVA a gennaio 2019 ed ha aderito al regime forfettario.
Fatturato 2019: 23.000 €
Imposta sostitutiva: 5%
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito Netto: 17.940 €
Saldo imposta sostitutiva 2019: 897 € – (17.940 x 40%)
1° acconto 2019: 358 € – (897 x 40%)
2° acconto 2019: 538 € – (897 x 40%)
Cassa previdenza EPPI
La cassa di previdenza dei periti industriali è l’Eppi.
L’Ente Previdenziale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, si occupa appunto della previdenza.
Ricordiamo che la previdenza è obbligatoria per gli iscritti ai collegi che esercitano, nelle sue diverse forme, la professione autonoma di perito.
I contributi da versare
I contributi da versare per gli iscritti all’Eppi sono di 3 tipi:
- soggettivo;
- integrativo;
- di maternità.
Nel 2019 il contributo soggettivo è stato aumentato al 18%.
Esistono comunque un limite massimo e un limite minimo di versamento, relativo ad ogni singolo anno.
Nel 2018 il limite massimo è stato pari a 13.713,57 € mentre quello minimo sempre nello stesso anno è stato pari a 1.703,74 €.
Il contributo soggettivo in quanto contributo previdenziale obbligatorio è deducibile fiscalmente.
Oltre al contributo soggettivo che sarà l’elemento su cui calcolare il trattamento pensionistico gli iscritti all’EPPI dovranno versare anche un contributo integrativo finalizzato generalmente al sostegno delle spese di gestione EPPI nonché al supporto agli iscritti.
Il contributo integrativo EPPI per l’anno 2019 è il 5% del valore della fattura.
Anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni si applica, dal 25 febbraio 2019, il contributo integrativo al 5%.
Il contributo integrativo, al contrario di quello soggettivo, non è deducibile fiscalmente, ad eccezione di alcuni casi particolari.
Infine, è previsto il contributo di maternità per sostenere le mamme iscritte all’ente o i papà, nel caso di adozione e di rinuncia della moglie.
La misura del contributo è annualmente determinata dal Consiglio d’Amministrazione sulla base delle disposizioni di cui all’articolo 83 del decreto legislativo 151/2001.
Il contributo di maternità è deducibile fiscalmente
Di seguito ti forniamo un esempio dei contributi che un perito industriale doveva versare negli anni scorsi alla propria cassa di previdenza Eppi:
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Un saluto dal Team di regimeforfettario.it
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