Hai sentito parlare del regime forfettario e vuoi sapere se puoi applicarlo alla tua attività? Vuoi cominciare a lavorare per conto tuo come fattorino a domicilio senza pagare troppe tasse? Hai bisogno di aiuto di un consulente di fiducia per valutare se accettare una proposta lavorativa?
Oggi rispondiamo a Francesco da Milano proprio sulla partita Iva fattorino consegne a domicilio che ci ha chiesto aiuto su questo argomento. Grazie al regime forfettario anche lui può aprire la partita Iva e lavorare come autonomo usufruendo di tutti i vantaggi previsti dalla legge. Vuoi saperne di più? Leggi questo articolo e scopri come il regime forfettario applicato alla tua partita iva ti permette di ottenere tutto questo rispetto alle altre partite IVA.
Due parole prima di iniziare su di noi: siamo specializzati in regime forfettario e da molti anni operiamo online gestendo la contabilità di liberi liberi professionisti, ditte artigiane e ditte commerciali. Se scegli di abbonarti al mio servizio ti garantisco assistenza completa alla tua partita IVA. Ma di questo ne parliamo più avanti, dopo questa premessa, ti auguro buona lettura e non esitare a contattarmi per informazioni ed eventuali dubbi.
Partita Iva fattorino consegne a domicilio
Buongiorno, mi chiamo Francesco e vi scrivo dalla provincia di Milano perché vorrei iniziare questa attività per alcune ditte che mi hanno offerto questa opportunità. Vorrei sapere come procedere per aprire una partita Iva e quali sono le cose più importanti che devo conoscere dal punto di vista fiscale. Attualmente svolgo qualche lavoretto che ovviamente lascerei per iniziare questa nuova avventura, potete aiutarmi?
Grazie e complimenti per il vostro sito
Francesco – Milano
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La nostra risposta a Francesco
Ciao Francesco, per prima cosa ti ringrazio per la tua richiesta su come aprire la partita Iva fattorino consegne a domicilio, questo mi permette di dare indicazioni anche ad altri lettori potenzialmente interessati. Come da tua gentile richiesta, vediamo gli aspetti più importanti che devi sapere per avviare l’attività rispettando le normative fiscali vigenti nel nostro paese.
Aprire la partita Iva come fattorino a domicilio
Regolarizzare la propria posizione fiscale è il primo passo per aprire un’attività in modo serio e professionale. Aprire la partita Iva per cominciare a svolgere con successo il lavoro di fattorino consegne a domicilio è semplice, grazie anche all’esistenza del regime forfettario.
Il grande vantaggio del regime forfettario è che l’imposta sostitutiva all’Irpef è pari al 5% per i primi cinque anni di attività. Negli anni successivi è del 15% consentendo di risparmiare molto sulle tasse. E’ un regime fiscale che può essere utilizzato senza limiti di tempo, l’unico vincolo è il rispetto dei parametri fissati per l’ingresso e per la permanenza.
Importante: il limite di fatturato per aderire e restare nel regime forfettario è di 85.000 € all’anno. Altri due aspetti non trascurabili sono: che non è necessaria la tenuta delle scritture contabili e non si è assoggettati all’applicazione dell’Iva. Sono agevolazioni molto importanti soprattutto per tutti i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro. Ma procediamo per ordine e vediamo tutto quello che è necessario per te.
Codice Ateco per fattorino consegne a domicilio.
Francesco, quando si apre una nuova partita Iva è importante scegliere il codice Ateco adatto all’attività. Ti ricordo che il codice Ateco identifica in modo univoco e preciso la tipologia di attività o professione che il contribuente svolge.
Per la tua attività puoi scegliere tra diversi codici Ateco, ad esempio:
74.90.99 – Altre attività professionali nca
82.99.99 – altri servizi di sostegno alle imprese nca.
Regime forfettario per fattorino a domicilio
Al momento dell’apertura partita iva fattorino consegne a domicilio è fondamentale la scelta del regime fiscale tra queste due alternative:
- regime forfettario
- regime semplificato
La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito e nelle tasse che si pagano.
In regime forfettario tutto è basato sul coefficiente di redditività mentre nel regime semplificato è determinato da ricavi meno i costi sostenuti. Ovviamente ci sono altre differenze che non rientrano nell’oggetto di questa guida.
Vediamo cosa prevede il regime forfettario se si applica alla propria partita IVA.
Permette di godere di un’aliquota sostitutiva del 15% che viene ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni, se vengono rispettati determinati requisiti, maggiori informazioni le trovi nella nostra guida al regime forfettario.
Se si ha già una partita IVA, il forfettario si può applicare se l’anno precedente non si è superata la soglia di 85.000 € come fatturato.
Nel caso si apre adesso la partita IVA si deve prestare attenzione a non superare la stessa soglia dei 85.000 € nel corso dell’anno, in caso contrario dal primo gennaio dell’anno successivo si deve applicare il semplificato!
Requisiti di accesso al regime forfettario
Per adottare il regime forfettario, o per continuare ad applicarlo si devono rispettare determinati requisiti:
- nell’anno precedente non aver avuto ricavi superiori a 85.000 € *;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia o in uno stato membro dell’Unione Europea. In quest’ultimo caso si deve produrre in Italia almeno il 75% del reddito;
- l’anno precedente non devi aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 €;
- attività di cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi non sono ammessi;
- il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve essere superiore a 30.000 €;
- non partecipare a società di persone, associazioni professionali, Srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività;
- non avere partecipazioni di controllo, diretto ed indiretto, in Srl la cui attività sia riconducibile direttamente o indirettamente all’attività svolta con partita Iva individuale;
- il fatturato non deve essere prodotto prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono intercorsi rapporti di lavoro o erano intercorsi nei due anni d’imposta precedenti.
* Se con la tua partita IVA svolgi più attività con diversi codici Ateco resta invariato il limite dei 85.000€ globali previsti. Per maggior informazioni sul regime forfettario, come ti ho già indicato ti rimando alla guida al regime forfettario.
La previdenza INPS per fattorino a domicilio
Per quanto riguarda ‘aspetto previdenziale, è necessario effettuare l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS, con contribuzione proporzionale al reddito. Nel periodo d’imposta corrente l’aliquota prevista è pari al 26,23%.
Il tuo inquadramento è come libero professionista in regime forfettario ed al contrario di artigiani e commercianti, non dovrai versare i contributi previdenziali in misura fissa durante l’anno, ma lo farai solamente in sede di dichiarazione dei redditi.
Sia le imposte che i contributi andranno versati in percentuale in base ai ricavi prodotti durante l’anno. L’aliquota prevista per i versamenti dei contributi INPS è per il 2023 del 26,23%, mentre per chi è titolare di altra forma previdenziale (come i lavoratori dipendenti) applicano l’aliquota del 24%.
Calcolo Tasse e INPS per fattorino a domicilio
Eccoci arrivati al punto di maggiore interesse della nostra guida partita iva fattorino consegne a domicilio, il calcolo delle tasse e dei contributi da versare all’INPS.
Ti propongo alcuni scenari diversi per darti un’idea di come funziona!
Esempio 1
Francesco apre la partita Iva come fattorino a domicilio con codice ATECO 74.90.99 e nel suo primo anno di attività fattura 10.000 €. Quanto deve pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 10.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,23%
Reddito imponibile: 10.000 € x 78% = 7.800 €
Imposta sostitutiva : 7.800 € x 5% = 390 €
Contributi INPS: 7.800 € x 26,23% = 2.045,94 €
Esempio 2
Ipotizziamo adesso che durante l’anno ricaverai invece 20.000 €.Quanto dovrai pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 20.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,23%
Reddito imponibile: 20.000 € x 78% = 15.600 €
Imposta sostitutiva : 15.600 € x 5% = 780 €
Contributi INPS: 15.600 € x 26,23% = 4.091,88 €
Esempio 3
Ipotizziamo adesso che durante l’anno ricaverai invece 30.000 €. Quanto dovrai pagare l’anno successivo tra tasse e contributi INPS?
Reddito lordo: 30.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Aliquota Gestione separata INPS: 26,23%
Reddito imponibile: 30.000 € x 78% = 23.400 €
Imposta sostitutiva : 23.400 € x 5% = 1.170 €
Contributi INPS: 23.400 € x 26,23% = 6.137,82 €
Francesco, spero che questa guida per aprire la partita Iva fattorino consegne a domicilio sia stata utile a chiarirti le idee, per ulteriori informazioni contattami di nuovo.
Un saluto
Commercialista per fattorino a domicilio
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Bel post. Però a mi dicono un codice Ateco differente 82..99.99 (servizi di supporto alle imprese nca) con coefficiente di redditività che per i fattorini è il 67%.
Cosa ne pensate?! vi risulta?!?
certo di un Vostro chiarimento.
Cordiali saluti.
JOHN
Buongiorno John, ci sono più codici adatti a questo tipo di attività.
L’utilizzo di un codice o di un altro dipende anche da che tipo di inquadramento si vuole usare, se come libero professionista oppure come impresa individuale iscritta in CCIAA.
Cordiali saluti
Salve,cosa cambia essere inquadrati come impresa invividuale iscritta in CCIAA.non potrà avvalersi del regime forfettario?grazie
Buongiorno Carlo, sostanzialmente le differenze sono:
– il diverso inquadramento previdenziale;
– il pagamento del diritto camerale di 53€ all’anno;
– l’obbligo di avere un indirizzo PEC da comunicare alla Camera di commercio.
Cordiali saluti
Con il codice 82.99.99 mi hanno detto che si ha la forma previdenziale come gestione separata, è esatto?
Buonasera Tiziana, non sempre il codice Ateco definisce l’inquadramento previdenziale. Per alcuni codici Ateco generici si deve valutare l’effettiva attività svolta.
Può succedere che la stessa attività possa essere svolta come professionista o in alternativa come ditta individuale iscritta alla Camera di Commercio.
Cordiali saluti