Hai terminato gli studi e stai valutando se ti conviene aprire una partita IVA? Hai sentito parlare del regime forfettario e cerchi maggiori informazioni?
Se ti sei diplomato o laureato ed hai ottenuto l’abilitazione professionale forse è venuto il momento di aprire la partita IVA e svolgere finalmente l’attività che hai sempre desiderato.
Con questa guida voglio darti le informazioni più importanti per aprire partita iva libero professionista, iniziare a fatturare e creare il flusso reddituale adeguato alle tue competenze.
Il regime forfettario rappresenta una ghiotta opportunità per iniziare la libera professione economizzando sulle tasse, contributi previdenziali e gestione della partita IVA compreso il costo del commercialista. Nato nel 2016 il forfettario sostituisce il precedente regime dei minimi, che però resta ancora in vigore in certi casi. Lo scopo principale del legislatore è stato quello di venire incontro alle piccole partite IVA soprattutto in fase di startup e di rendere più semplice la gestione della Partita IVA.
Se possiedi i requisiti per applicarlo, sei soggetto ad un unica imposta sostitutiva con aliquota del 15% sul reddito imponibile.
L’aliquota si riduce addirittura al 5% per cinque anni in certi casi e non sussiste l’obbligo della fatturazione elettronica. Sicuramente ti stai chiedendo come procedere e quanto dovrai versare tra tasse, contributi previdenziali e gestione del commercialista. Il mio intento è quello di offrirti gratuitamente tutte le informazioni preliminari per decidere se aprire la Partita IVA ed iniziare a lavorare. Se deciderai di avvalerti del mio aiuto, aprirò per te la partita IVA e mi prenderò cura della tua contabilità e di tutti gli adempimenti, compresa la dichiarazione dei redditi. Ma procediamo con calma, mettiti seduto e leggi con attenzione ed i suggerimenti che ho preparato per te, ti auguro buona lettura!
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obbligo fattura elettronica forfettari: scopri tutto quello che devi sapere!
Aprire partita iva libero professionista
Argomenti del post
Oggi aprire la partita Iva libero professionista è molto semplice e grazie al regime forfettario puoi risparmiare su tasse, contributi e costi di gestione. Se mi segui con attenzione in pochi minuti ti spiego tutto quello che devi sapere. Prima di addentrarci nelle regole del regime forfettario, vediamo come devi procedere per aprire la partita iva e fare il libero professionista.
I passi necessari che devi effettuare:
- classifica il tuo lavoro con il codice di attività Ateco corretto;
- compila il modello AA9/12
- consegnali al front office dell’Agenzia delle Entrate con le modalità previste.
Per evitare di sbagliare puoi affidarti ad un consulente di tua fiducia, con il mio servizio posso occuparmi personalmente di tutto, ma ne parliamo a fine guida.
Il codice Ateco
Prima ho accennato al codice Ateco, il suo scopo è quello di inquadrare correttamente l’attività svolta. Si articola in 5 livelli, con sei cifre fino a giungere al livello massimo di dettaglio.
Comprende ben 1.226 sottocategorie con la struttura di classificazione ad albero. Ricorda che è possibile avere più di un codice Ateco nel caso volessi svolgere più di una attività.
Il regime forfettario
Il regime forfettario è un regime agevolato attualmente vigore in Italia che ti consente di ottenere notevoli agevolazioni e semplificazioni se puoi applicarlo alla tua partita IVA.
Se già svolgi un lavoro da dipendente il reddito da partita IVA non si cumula con quello da lavoro dipendente a differenza dei regimi ordinari, un bel vantaggio non trovi?
Ovviamente il reddito del tuo lavoro dipendente non deve superare i 30.000 € lordi.
Il limite dei ricavi da partita IVA forfettaria non deve superare i i 65.000 € lordi annuali. Se rimani in questa soglia anche l’anno successivo potrai rimanere nel regime forfettario. In caso tu superassi questo limite dovrai passare ad applicare il regime ordinario semplificato alla tua partita IVA. Per conoscere in dettaglio i requisiti da rispettare ti rimando alla lettura dell’articolo requisiti d’accesso al regime forfettario. Attenzione: non puoi applicare il regime forfettario in caso di partecipazione ad associazioni professionali. Se ad esempio sei un libero professionista, che è parte di una associazione professionale o di uno studio associato, non puoi adottare per la tua partita Iva personale il regime forfettario.
Calcolo delle imposte
Per valutare se ti conviene aprire partita iva libero professionista devi conoscere quanto dovrai versare di imposte e contributi previdenziali.
Come prima cosa devi determinare il reddito imponibile, applicando ai ricavi o compensi un coefficiente di redditività che viene determinato in base all’attività esercitata.
Per avere un’idea ti riporto la tabella completa dei coefficienti di redditività:
Tabella coefficienti di redditività
- industrie alimentari e delle bevande: 40%
- all’ingrosso e dettaglio commercio: 40%
- commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande: 40%
- commercio ambulante di altri prodotti: 54%
- costruzioni e attività immobiliari: 86%
- intermediari del commercio: 62%
- servizi di alloggio e ristorazione: 40%
- attività professionali, scientifiche, tecniche , sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi: 78%
- altre attività economiche: 67%
Ricordati che più basso è il coefficiente, maggiori saranno i costi forfettari che possono essere detratti, maggiori informazioni nella mia guida al regime forfettario.
nel tuo caso, come libero professionista, avrai un coefficiente di redditività pari al 78%.
Calcolo imposta sostitutiva
Come ti ho già accennato, il regime forfetario prevede una imposta sostitutiva al 15% o al 5% a seconda dei casi in sostituzione dei tradizionali scaglioni IRPEF ben più alti.
Troverai altri esempi anche nell’articolo calcolo tasse regime forfettario.
Letizia è una libera professionista disegnatrice grafica con codice ATECO 74.10.29.
coefficiente di redditività: 78%
imposta sostitutiva: 5%
riceverà compensi nel 2021 per 30.000€.
Il reddito imponibile di Letizia sarà:
30.000 x 78% = 23.400€
L’imposta sostitutiva da pagare:
23.400 x 5% = 1.170€
A Giugno 2022 dovrà procedere anche al versamento degli acconti di imposta per i redditi maturati nel 2021 con due tranche del 50% del saldo delle imposte.
Il primo acconto si versa entro il 30 Giugno 2022 insieme al saldo:
1.170€ x 50% = 585€
Il secondo acconto si versa entro il 30 Novembre 2022:
1.170€ x 50% = 585€
Previdenza libero professionista
Se la tua attività prevede l’iscrizione ad una Cassa di Previdenza Autonoma dovrai versare i contributi previdenziali secondo le modalità e le scadenze previste dalla stessa Cassa.
Maggiori dettagli puoi trovarle nelle guide riservate alle singole professioni. Se invece la tua attività non prevede una Cassa di Previdenza autonoma dovrai versare i contributi previdenziali alla Gestione Separata INPS nella percentuale del 25,98 % del tuo reddito imponibile.
per l’anno 2021: 23.400€ x 25,72% = 6.018€
Per quanto riguarda gli acconti da versare nel 2022 per la Gestione Separata INPS analogamente all’imposta sostitutiva saranno due:
1° Acconto Gestione INPS 30 Giugno 2022
6.018€ x 40% = 2.407,20€
2° Acconto Gestione INPS 30 Novembre 2022
6.018€ x 40% = 2.407,20€
Come puoi notare l’aliquota degli acconti per la Gestione INPS sono del 40% mentre quelli dell’imposta sostitutiva sono del 50%.
Conclusioni
Spero che con questa guida sintetica aprire partita iva libero professionista, sia stata sufficiente a chiarire i tuoi dubbi sul regime forfettario e sul suo funzionamento.
A mio giudizio per il forfettario rappresenta una grande opportunità se vuoi iniziare a svolgere l’attività come libero professionista in questo 2021.
Se già lavori ed i tuoi incassi non superano limite di 65.000 € all’anno e vuoi valutare se applicarlo contattami per valutare se ti conviene aderire al regime forfettario con la tua partita IVA.
Ricordati che in forfettario non dovrai più applicare l’IVA in fattura, non avrai obbligo di fatturazione elettronica, pagherai meno tasse ed avrai una serie di semplificazioni ed agevolazioni contabili.
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