Sei un procacciatore d’affari e vuoi conoscere meglio le opportunità che ti offre il regime forfettario? Oppure sei alla ricerca di un commercialista online per risparmiare sulla gestione della tua partita Iva. Magari stai semplicemente pensando di iniziare questo lavoro e vuoi informazioni su come aprire l’attività.
Nella guida di oggi vediamo come aprire partita Iva procacciatore affari in regime forfettario.
Gli argomenti che trattiamo vanno dalla scelta del codice ATECO adatto, alla tassazione ed i contributi previdenziali obbligatori da versare alla Cassa di appartenenza.
Se ancora non lo sai il Regime Forfettario è il regime agevolato in vigore in Italia che può farti risparmiare sulle imposte, sui contributi previdenziali ed i costi di gestione.
Al posto della tradizionale IRPEF paghi le tasse mediante un imposta sostitutiva con una aliquota flat del 15%. Se possiedi i requisiti richiesti dalla legge può addirittura ridursi al 5% per un periodo di cinque anni!
I costi inerenti l’attività vengono calcolati in modo forfettario grazie al coefficiente di redditività, che varia a seconda del tipo di attività svolta.
Ma andiamo per ordine e scopriamo tutti i vantaggi che hai quando applichi il regime forfettario alla tua partita IVA, buona lettura!
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Il procacciatore d’affari
La figura del procacciatore d’affari, se svolta con diligenza ed impegno, può anche trasformarsi in quella di agente di commercio o rappresentante. Anche per chiarirlo a chi non conosce bene questa attività, vediamo di definire chi è un procacciatore d’affari ed in cosa consiste il suo lavoro.
Innanzitutto evidenziamo che procacciatore d’affari ed agente di commercio sono due figure ben distinte. Spesso notiamo che intorno a queste due attività c’è un pò di confusione e difficoltà a comprenderne la differenza sostanziale.
Il procacciatore d’affari difatti mette in contatto le due parti con lo scopo di far concludere un affare, a differenza dell’agente che ha mandato per concluderlo.
Se vediamo la questione dal punto di vista di un imprenditore, assumere un procacciatore d’affari è sicuramente vantaggioso.
I costi da sostenere sono ridotti grazie al fatto che il pagamento avviene esclusivamente in corrispondenza della vendita del servizio o del prodotto.
Aprire partita Iva come procacciatore affari
Entriamo adesso nel vivo della nostra guida su come aprire partita Iva procacciatore affari in regime forfettario. Per lavorare come procacciatore d’affari è proprio necessario aprire la partita Iva? La risposta a questa domanda è semplice: dipende dalla continuità o meno con la quale si svolge l’attività.
Se l’attività è occasionale, non è necessario aprire la partita Iva, se invece l’attività diventa abituale e protratta nel tempo questo diventa obbligatorio.
In ogni caso, anche in caso di attività occasionale, presta attenzione che il fatturato non superi la soglia dei 5.000 €. In questi casi sarà sufficiente utilizzare il proprio codice fiscale, ma questo caso non è oggetto della nostra attenzione.
Se al contrario l’attività è continuativa, oltre all’apertura della propria partita Iva si dovrà procedere all’iscrizione al Registro delle Imprese. Si hai capito bene, per lavorare come procacciatore d’affari è necessarie l’iscrizione alla Camera di Commercio perché si tratta di attività d’impresa e non di libera professione.
Il codice Ateco per il procacciatore
Il codice ATECO da utilizzare è il 46.19.02 – Procacciatori d’affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno.
Ci sono altri codici che è possibile scegliere in base all’attività effettivamente svolta:
- 46.13.04 – Procacciatori d’affari di legname e materiali da costruzione
- 46.14.06 – Procacciatori d’affari di macchinari, impianti industriali, navi e aeromobili, macchine agricole, macchine per ufficio, attrezzature per le telecomunicazioni, computer e loro periferiche
- 46.15.06 – Procacciatori d’affari di mobili, articoli per la casa e ferramenta
- 46.16.08 – Procacciatori d’ affari di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle
- 46.17.08 – Procacciatori d’affari di prodotti alimentari, bevande e tabacco
- 46.18.23 – Procacciatori d’affari di elettronica di consumo audio e video, materiale elettrico per uso domestico, elettrodomestici
- 46.18.34 – Procacciatori d’affari di prodotti farmaceutici e di cosmetici
Ti ricordiamo che è un codice numerico che identifica l’attività in modo univoco e va specificato al momento dell’apertura della partita IVA. In seguito potrai tranquillamente modificarlo o aggiungerne altri tramite una pratica di variazione.
Regime forfettario e procacciatore
Come già evidenziato, il regime forfettario è un regime agevolato perfetto per i contribuenti che iniziano una nuova attività.
Nel corso degli anni, le varie Leggi di bilancio hanno di volta in volta introdotto novità significative. Anche per l’anno in corso è stata confermata la soglia massima dei ricavi.
Vediamo in dettaglio i requisiti necessari per adottare il regime forfettario in questo 2023:
- non percepire ricavi annuali superiori a 85.000 €;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia o in uno stato membro dell’Unione Europea. In quest’ultimo caso si deve produrre in Italia almeno il 75% del reddito;
- l’anno precedente non devi aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 €;
- attività di cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi non sono ammessi;
- il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve essere superiore a 30.000 €;
- non partecipare a società di persone, associazioni professionali, Srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività;
- non avere partecipazioni di controllo, diretto ed indiretto, in Srl la cui attività sia riconducibile direttamente o indirettamente all’attività svolta con partita Iva individuale;
- il fatturato non deve essere prodotto prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono intercorsi rapporti di lavoro o erano intercorsi nei due anni d’imposta precedenti.
L’imposta sostitutiva, ossia la tassa che sostituisce l’IRPEF è pari al 15%, ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività se si rispettano dei requisiti specifici ossia:
- non aver esercitato, nei 3 anni precedenti, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo.
E’ escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni; - proseguimento di un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore ai 65.000 €.
Procacciatore d’affari ed agente di commercio
Il contratto di un procacciatore di affari e di un agente di commercio non sono uguali anche se ci sono molti aspetti in comune, proviamo ad evidenziare alcune differenze:
- il contratto di agenzia presenta maggiori costi per un imprenditore ma maggiori garanzie per l’agente;
- il procacciatore d’affari è legato in minor misura al proprio preponente rispetto all’agente di commercio;
- l’agente pubblicizza l’azienda che rappresenta in una determinata parte del territorio, mentre il procacciatore non ha vincoli;
- al procacciatore non viene applicata l’indennità di preavviso e di fine rapporto;
- l’agente di commercio è obbligato all’iscrizione all’ENASARCO, mentre il procacciatore d’affari no.
L’affinità principale consiste nel fatto che al contratto di procacciamento di affari si applicano le stesse disposizioni relative al contratto di agenzia. Chiariti questi aspetti, diamo uno sguardo alla previdenza.
Calcolo tasse procacciatori d’affari in regime forfettario
Siamo giunti al punto della nostra guida su come aprire partita Iva procacciatore affari in regime forfettario dove ci occupiamo finalmente delle imposte da versare.
Il Regime forfettario, a differenza del semplificato, prevede l’applicazione di un imposta sostitutiva sul reddito imponibile, che viene calcolato mediante il coefficiente di redditività.
Tieni presente che, questo coefficiente varia a seconda del Codice ATECO.
Per l’attività del procacciatore d’affari il coefficiente di redditività è del 62%, qualsiasi Codice Ateco di questa categoria tu decidi di scegliere. (te ne abbiamo indicati alcuni proprio sopra).
Il reddito imponibile in Regime Forfettario si calcola semplicemente moltiplicando i ricavi per il coefficiente di redditività. In questo modo si ottiene quello che viene definito reddito imponibile lordo dal quale si deducono si deducono i contributi obbligatori versati durante l’anno.
La previdenza per il procacciatore
Come abbiamo già detto, il procacciatore d’affari è tenuto soltanto ad iscriversi alla Gestione INPS Commercianti e non all’ENASARCO. Per procedere al calcolo dei contributi da versare è necessario distinguere due tipi di contribuenti:
- procacciatori d’affari che hanno un fatturato uguale od inferiore a 17.504 €;
- procacciatori d’affari che hanno un fatturato superiore a ;.
Nel primo caso, dovrai versare 4.208,40 € suddivisi in quattro rate trimestrali, questa quota viene denominata contributi fissi.
Ne secondo caso, oltre ai 4.208,40 € della parte fissa, è necessario effettuare il versamento del 24,48% sul reddito eccedente il minimale di 17.504 €.
Ti ricordiamo che 86.983 € è la soglia massima oltre la quale non si versano più i contributi INPS.
La cosa molto interessante del regime forfettario è che puoi richiedere la riduzione del 35% sia sulla parte fissa che quelli eccedente il minimale.
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Grazie ….veramente una bella spiegazione ……penso che a breve avremo una collaborazione
Salve, tutto chiaro ma solo per sapere se io come codice Ateco 461902 PROCACCIATORI D’AFFARI DI VARI PRODOTTI SENZA PREVALENZA DI ALCUNO. sono tenuto a fare fatture elettroniche. E’ in corso una disputa con l’azienda per questo. Non sono in regime forfettario .
Grazie.
Buonasera Marco, sono esenti dall’obbligo della fatturazione elettronica solo i contribuenti in regime forfettario e dei minimi.
Cordiali saluti
Buon pomeriggio per aggiungere il codice ateco come procacciatori d’affari e obbligare già avere il mandato , oppure non c’è bisogno
Buongiorno, la lettera di incarico è un documento necessario per poter aggiungere il codice ateco in camera di commercio.
Unica eccezione è se l’attività viene svolta nella regione Lombardia, dove i procacciatori di affari non possono iscriversi in camera di commercio, pertanto il codice ateco dovrà essere aggiunto solamente all’Agenzia delle Entrate dove la lettera di incarico non è necessaria.
Cordiali saluti