L’argomento di oggi, riguarda una figura lavorativa molto popolare che viene svolta correntemente da persone di ogni fascia di età.
Spesso per iniziare a lavorare, ci viene proposto di iniziare un rapporto di collaborazione assumendo il ruolo del procacciatore di affari.
Per chi si avvicina per la prima volta a questo lavoro, aprire partita Iva procacciatore affari, rappresenta uno degli aspetti essenziali da conoscere.
Spesso la figura del procacciatore d’affari, se svolta con diligenza ed impegno, può trasformarsi in quella di agente di commercio o rappresentante.
Gli aspetti fiscali e contributivi, come per tutte le attività autonome, è particolarmente importante sia per rispettare le leggi vigenti ma anche per ottimizzare i costi e aumentare i propri ricavi.
Se desideri risparmiare sui costi del commercialista, oppure vuoi avviare questa attività risparmiando, affidaci la tua contabilità o le pratiche per aprire la partita Iva.
Il tuo commercialista a 269€
Gestione della contabilità 2019 in forfettario, dichiarazione dei redditi, conservazione digitale, per ditte individuali e professionisti.
Se devi aprire la partita IVA
Acquista la gestione contabilità 2019 ed apri la partita IVA gratis.
Il procacciatore d’affari
Anche per chiarire a chi non conosce bene questa attività, vediamo subito chi è un procacciatore d’affari ed in che cosa consiste il suo lavoro.
Innanzitutto evidenziamo che l’agente di commercio ed il procacciatore d’affari non sono la stessa figura professionale.
Spesso abbiamo notato che intorno a queste due attività c’è un pò di confusione nel comprenderne la differenza sostanziale.
Il procacciatore d’affari difatti mette in contatto le due parti con lo scopo di far concludere un affare, a differenza dell’agente che ha mandato per concluderlo.
Se vediamo la questione dal punto di vista di un imprenditore, assumere un procacciatore d’affari è sicuramente vantaggioso.
I costi da sostenere sono ridotti grazie al fatto che il pagamento avviene esclusivamente in corrispondenza della vendita del servizio o del prodotto.
Aprire partita Iva procacciatore affari
Per lavorare come procacciatore d’affari è necessario aprire la partita Iva?
La risposta a questa domanda dipende dalla continuità o meno con la quale si svolge l’attività.
Se è occasionale, non è necessario aprire la partita Iva, se invece l’attività diventa abituale e protratta nel tempo questo diventa obbligatorio.
In ogni caso, anche in caso di attività occasionale, stai attento che il fatturato non deve necessariamente superare i 5.000 €.
In questi casi sarà sufficiente utilizzare il proprio codice fiscale.
Se al contrario l’attività è continuativa, oltre all’apertura della propria partita Iva si dovrà procedere all’iscrizione al Registro delle Imprese.
Il codice ATECO da utilizzare è il 46.19.02 – Procacciatori d’affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno.
Regime forfettario e procacciatore
Come abbiamo già detto più volte, il regime forfettario è il regime agevolativo ideale per i contribuenti quando iniziano una attività.
E’ importante però che vengano rispettati i determinati requisiti:
- ricavi non superiori alla soglia prevista secondo il proprio coefficiente di redditività.
In questo caso il limite di fatturato è di 25.000 € ed il coefficiente di redditività il 62%; - spese per lavoro dipendente non superiore a 5.000 €;
- costo complessivo dei beni strumentali al lordo degli ammortamenti che non superi i 20.000 €.
Il grande vantaggio alla base di questo regime è indubbiamente l’imposta sostitutiva del 15%, ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività se si rispettano dei requisiti specifici.
Procacciatore d’affari e agente di commercio
Il contratto di un agente di commercio e di un procacciatore di affari non sono uguali anche se ci sono molti aspetti in comune.
Vediamo di evidenziare alcune differenze:
- il contratto di agenzia presenta maggiori costi per un imprenditore ma maggiori garanzie per l’agente;
- il procacciatore d’affari è legato in minor misura al proprio preponente rispetto all’agente di commercio;
- l’agente pubblicizza l’azienda che rappresenta in una determinata parte del territorio, mentre il procacciatore non ha vincoli;
- al procacciatore non viene applicata l’indennità di preavviso e di fine rapporto;
- l’agente di commercio è obbligato all’iscrizione all’ENASARCO, mentre il procacciatore d’affari no;
L’affinità principale consiste nel fatto che al contratto di procacciamento di affari si applicano le stesse disposizioni relative al contratto di agenzia.
La previdenza
Come abbiamo già detto, il procacciatore d’affari è tenuto soltanto ad iscriversi alla Gestione INPS commercianti e non all’ENASARCO.
Per procedere al calcolo dei contributi da versare è necessario distinguere due tipi di contribuenti:
- procacciatori d’affari che hanno un fatturato uguale od inferiore a 15.548 €;
- procacciatori d’affari che hanno un fatturato superiore a 15.548 €.
Nel primo caso, i versamenti minimi sono di 3.613,02 divisi per le mensilità corrispondono a 301,09 €.
Mentre, nel secondo caso, è necessario effettuare il versamento del 23,64% dell’eccedenza.
Ti ricordiamo però che per redditi superiori a 76.872 € non si è tenuti al versamento dei contributi INPS.
Grazie ….veramente una bella spiegazione ……penso che a breve avremo una collaborazione