Sei un avvocato e vuoi conoscere le regole del regime forfettario? Stai pensando di aprire una partita IVA e vuoi sapere quale regime fiscale è più conveniente? Nella guida di oggi ci occupiamo di avvocati regime forfettario e di tutti gli aspetti che devi sapere per la gestione della tua partita IVA.
Quando si prende la decisione di aprire una partita IVA come avvocato devi considerare molti aspetti con attenzione: dalla scelta del codice Ateco alle imposte ed i contributi da versare. Per aiutarti a scegliere con serenità come procedere ti spiego tutto quello che devi conoscere: dalla scelta del codice ATECO, al calcolo delle imposte da versare ed i contributi previdenziali a come risparmiare sul costo del commercialista.
Il regime forfettario rappresenta ancora oggi una ghiotta opportunità per iniziare la libera professione come avvocato e risparmiare sulle tasse e sulla gestione della partita IVA. Se sei in possesso dei requisiti richiesti sarai soggetto ad un unica imposta sostitutiva con aliquota del 15% sul reddito imponibile. L’aliquota si può ridurre anche al 5% per un periodo di cinque anni, non devi applicare l’IVA in fattura e non sussiste l’obbligo della fatturazione elettronica.
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Avvocati e regime forfettario
Questa guida avvocati regime forfettario nasce con l’intento di rispondere alle tante richieste che ci arrivano da parte di lettori che vogliono iniziare questa professione.
La scelta del regime fiscale, del Codice Ateco corretto e la stima dei costi per tasse da pagare, contributi e costo del commercialista sono le domande più frequenti.
Per svolgere la professione di Avvocato ed aprire la partita IVA devi adottare il seguente codice Ateco:
69.10.10: Attività degli studi legali
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Come avvocato avrai diritto ad un coefficiente di redditività pari al 78%: ti ricordo che il coefficiente di redditività quantifica i costi a forfait che puoi scaricare ogni anno. Se lo moltiplichi per i ricavi percepiti, puoi ottenere il reddito imponibile, ossia il reddito tassabile, maggiori informazioni puoi trovarle nel calcolo tasse in regime forfettario.
Anche per l’anno 2023, per accedere al regime forfettario è necessario rispettare determinati requisiti.
Maggiori informazioni puoi trovarle negli articoli requisiti regime forfettario e guida al regime forfettario.
Requisiti per aderire al forfettario
I requisiti per l’accesso al regime forfettario anche per la categoria degli avvocati sono:
- nell’anno precedente non aver avuto ricavi superiori a 85.000 €;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia oppure produrre in ogni caso in Italia almeno il 75% del reddito;
- non cedere fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
- l’anno precedente non devi aver speso più di 20.000 € per lavoratori dipendenti o collaboratori;
- il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve aver superato 30.000 €;
Inoltre non devi:
- partecipare a società di persone;
- associazioni professionali;
- srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività.
Essere soci di srl e contemporaneamente avere: il controllo diretto o indiretto di società a responsabilità limitata e l’esercizio da parte delle stesse di attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
L’aliquota dell’imposta sostitutiva è fissata al 15% ma potrai usufruire dell’aliquota ridotta del 5% per i primi 5 anni di attività, nei seguenti casi:
- non aver esercitato, nei 3 anni precedenti, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- se l’attività svolta non costituisce mera prosecuzione di attività svolta in precedenza come lavoratore dipendente o assimilato.
La cassa di previdenza ed i contributi
La cassa di previdenza a cui fanno parte gli avvocati è la Cassa Forense.
I contributi che sono tenuti a versare sono divisi in quattro gruppi:
- soggettivo di base;
- integrativo;
- maternità;
- modulare Volontario.
Il contributo soggettivo di base è pari al 15% del reddito imponibile. Il minimo previsto è di 3.185 €. La base imponibile per il pagamento dei contributi alla Cassa Forense è la medesima determinata ai fini fiscali. Per gli avvocati la base contributiva si determina come segue:
- nel regime dei minimi, e semplificato viene determinato dalla differenza tra i ricavi ed i costi inerenti l’attività;
- nel regime forfettario, viene determinato applicando ai ricavi il coefficiente di redditività del 78%.
Ricordati che nei regimi agevolati, il volume di affari è dato dal totale dei ricavi effettivamente percepiti nell’anno solare, secondo il principio di cassa e non dal totale delle fatture emesse, in quanto le fatture emesse nell’anno n ma incassate nell’anno n+1 non dovranno essere considerate tra i redditi dell’anno 1.
Il contributo integrativo è del 4% sul totale del volume d’affari Iva e non concorre alla formazione del reddito professionale non assoggettandosi alla tassazione. Il contributo di maternità ogni anno determinato da un provvedimento ad hoc. Il contributo modulare volontario è compreso fra l’1% ed il 10% del reddito professionale netto, comunque entro il reddito annuale stabilito. Questo contributo ha lo scopo di finanziare una quota aggiuntiva di pensione.
Per far questo però, è necessario dichiararlo nella compilazione del Mod.5 indicando così la percentuale scelta.
E’ possibile effettuare il pagamento dei contributi minimi in 4 parti: 28 Febbraio, 30 Aprile, 30 Giugno, 30 Settembre.
Agevolazioni per i neo iscritti
Per i neo iscritti alla Cassa Forense, sono previste alcune agevolazioni:
- se hai meno di 35 anni di età, riduzione al 50% dei contributi per i primi sei anni;
- il contributo integrativo minimo non è dovuto nel periodo di praticantato e per i primi cinque anni;
- il contributo integrativo viene poi ridotto di metà per i successivi quattro anni, nel caso in cui l’iscrizione decorra precedentemente dal 35° anno di età.
Modello 5
Il Modello 5 è una comunicazione obbligatoria per tutti gli avvocati riferita al reddito netto ed al volume d’affari.
Serve per determinare i contributi dovuti sulla base dei redditi percepiti l’anno precedente che vengono calcolati in modo automatico dal sistema informatico Forense.
L’invio deve essere effettuato telematicamente sul sito cassaforense.it. Ogni utente possiede un codice ed un PIN.
Per il 2021, il termine per la trasmissione telematica è il 30 Settembre.
Tasse avvocato regime forfettario
Ipotesi Fatturato 2023: 25.000 €
Aliquota imposta sostitutiva: 5%
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito imponibile: 19.500 €
Imposta sostitutiva: 975 € – (19.500 x 5%) che verrà versata a giugno 2024
Conclusioni
Spero che la mia guida avvocati regime forfettario abbia chiarito tutti i dubbi sul regime forfettario e sul suo funzionamento. Dal mio punto di vista il forfettario rappresenta una grande opportunità se vuoi iniziare a svolgere l’attività come libero professionista in questo 2023.
Se già lavori ed i tuoi incassi non superano limite di 85.000 € all’anno e vuoi valutare se applicarlo contattami per valutare se ti conviene aderire al regime forfettario con la tua partita IVA.
Ricordati che in forfettario non dovrai più applicare l’IVA in fattura, non avrai obbligo di fatturazione elettronica, pagherai meno tasse ed avrai una serie di semplificazioni ed agevolazioni contabili. Adesso vediamo brevemente come risparmiare sul commercialista e come funziona il mio abbonamento di gestione in regime forfettario.
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nel limite dei 65.000 Euro si ricomprende il 4% dei contributi previdenziali? Nella dichiarazione IVA annuale l’importo del Volume d’affari è COMPRENSIVO di questo importo( questo potrebbe creare problemi interpretativi per chi avesse ad esempio ai fini iva un volume d’affari di circa 67.000 euro che al netto del 4% diventano circa 65.500 !!!!!inferiori ai 66.000),….come ragionerebbe l’Agenzia delle Entrate? da una parte (dichiarazione annuale iva riceve un File -IVA ANNUALE con un volume d’affari maggiore di 65.000 Euro, in Dichiarazione dei redditi riceve un File dove i ricavi sono inferiori a 65.000 Euro)
Buongiorno Paolo, se iscritto alla gestione separata INPS la rivalsa del 4% deve essere conteggiata tra i redditi.
Se iscritto a cassa autonoma come la cassa forense, il contributo integrativo non deve essere conteggiato tra i redditi.
Cordiali saluti
Buonasera. Nel limite dei 65.000,00 sono comprese le spese generali forfettarie il cui rimborso spetta per legge agli avvocati in misura pari al 15 % dei compensi dovuti e che quindi sono cosa diversa dai compensi ? La domanda nasce dal fatto che nell’art. 64 della L. 190/2014 (regime forfettario) per la determinazione del limite di reddito si fa riferimento testualmente solo ai compensi.
Buongiorno Vittorio, considerato che il rimborso spese generali riconosciuto agli avvocati è una voce imponibile Iva, andrà allo stesso tempo a formare il reddito del professionista, pertanto dovrà essere considerato al fine del rispetto del limite di 65.000€.
Cordiali saluti
Vorrei aprire una partita IVA con il codice Ateco 69.10.10 (professione forense). Chiedo se é possibile applicable il regime forfettario Start Up (con applicazione della tassazione del 5 %) ex art. 1, comma 65, legge n. 190/2014, se nel 2003 ho giá aperto una partita IVA per la stessa attivitá degli studi legali per il tirocinio forense obbligatorio biennale; partita IVA Che é stata chiusa un anno dopo nell’anno 2006 senza avere piú lavorato quest’ultimo anno presso lo Studio legale.
Grazie S.M.
Gentile Stefan, considerato che sono trascorsi più di tre anni dalla chiusura dell’ultima partita iva, le confermiamo che è possibile applicare il 5% di tassazione agevolata, fermo restando il rispetto degli altri requisiti del regime forfettario. Per ricevere una consulenza gratuita dai nostri esperti, può contattarci compilando il form che trova nella sezione contatti. Cordiali saluti