Quirina da Milano – coworking e regime forfettario
Non ho mai avuto una partita IVA e sono in pensione da quattro anni. Vorrei avviare un’attività di coworking in regime forfettario, utilizzando un ufficio di mia proprietà per affittare postazioni singole o stanze a ore, giorni o mesi.
Quali sono i passaggi da seguire per aprire partita IVA e accedere all’aliquota agevolata al 5%?
Ciao Quirina e grazie per la tua domanda coworking in regime forfettario se è consentito l’utilizzo. Per avviare un’attività di coworking in regime forfettario, è necessario verificare di possedere tutti i requisiti richiesti. In particolare, uno dei principali vincoli riguarda il reddito da pensione: se supera 35.000 euro annui, non sarà possibile aderire al forfettario, rendendo obbligatorio il regime ordinario semplificato.
L’attività può essere inquadrata con il codice Ateco 82.11.02 – Gestione di uffici temporanei, uffici residence.
Nel regime forfettario, il reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività ai ricavi effettivamente incassati. Per il codice Ateco indicato, questa percentuale è del 67%, il che significa che, su 10.000 euro di ricavi annui, verranno tassati 6.700 euro, mentre i restanti 3.300 euro saranno considerati spese forfettarie non deducibili.
Oltre all’imposta sostitutiva del 15%, è possibile accedere all’aliquota ridotta del 5% per i primi cinque anni di attività, a condizione che vengano soddisfatti i requisiti previsti.
L’apertura di questa attività prevede anche l’iscrizione alla Camera di Commercio, con il pagamento del diritto camerale (variabile tra 50 e 100 euro a seconda della provincia), e l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. Per i contributi previdenziali, fino a un reddito di 18.555 euro annui, il versamento fisso è di circa 4.549,70 euro, mentre per redditi superiori è prevista un’aliquota aggiuntiva del 24% sulla parte eccedente.
Essendo pensionato, è possibile accedere a una riduzione contributiva, scegliendo tra due opzioni alternative: una riduzione del 50% dei contributi fissi e variabili se si ha più di 65 anni, indipendentemente dal regime fiscale adottato, oppure una riduzione del 35%, riservata a chi ha meno di 65 anni e applicabile solo nel regime forfettario.
Per avviare l’attività è necessario: aprire la partita IVA, iscriversi agli enti previdenziali e presentare la SCIA al Comune, riportando i dati catastali dell’immobile. Gli uffici destinati al coworking devono essere adeguatamente attrezzati con scrivanie, sale riunioni e connessione di rete.
Se questa è la prima partita IVA, è possibile accedere all’aliquota agevolata al 5% per i primi cinque anni, rispettando i criteri previsti dalla normativa. Visto il quadro normativo e contributivo complesso, è consigliabile consultare un commercialista per procedere con l’apertura dell’attività in modo corretto e vantaggioso.
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