Vuoi sapere se puoi applicare il regime forfettario alla tua attività di agente di commercio? Sei alla ricerca di un lavoro dinamico ed imprenditoriale come l’agente di commercio e vuoi aprire la partita IVA? Se ti piace stare a contatto con le persone e ami questo tipo di lavoro hai bisogno di stabilire se ti conviene applicare il regime forfettario o il regime semplificato alla tua partita IVA.
Nella guida di oggi ci occupiamo di come aprire partita Iva per agente di commercio e degli aspetti più importanti del regime forfettario come tasse e previdenza.
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Aprire partita Iva agente commercio
Vediamo gli aspetti più importanti per aprire partita Iva agente di commercio online in modo facile ed economico.
L’aspetto fondamentale dell’agente di commercio è la promozione di contratti di vendita per l’azienda che rappresenta. Il contratto lavorativo è variabile e può includere:
- l’esclusiva in una determinata zona geografica;
- la durata del contratto tempo determinato o indeterminato;
- il vincolo di rappresentazione di una sola azienda;
- il guadagno in percentuale o in quote fisse.
Monomandatari e plurimandatari
L’agente di dì commercio, si divide sostanzialmente in due categorie:
- monomandatario;
- plurimandatario.
Agenti monomandatari
Gli agenti monomandatari possono rappresentare esclusivamente un’azienda.
Ai fini della contribuzione ENSARCO, per l’anno 2024 abbiamo:
- massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 44.727€ (a cui corrisponde un contributo massimo di 7.603,59€);
- minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 1.002€ (250,50€ a trimestre).
Agenti plurimandatari
Invece gli agenti plurimandatari possono rappresentare più aziende ed ai fini della contribuzione ENSARCO, per l’anno 2024:
- massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 29.818€ (a cui corrisponde un contributo massimo di 5.069,06€);
- minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 502€ (125,50€ a trimestre).
A seconda della categoria di appartenenza, la contribuzione presenta sostanziali differenze per l’agente di commercio. Gli agenti di commercio, infatti, oltre alla contribuzione Inps, hanno anche come contribuzione obbligatoria l’Enasarco.
La contribuzione obbligatoria Enasarco prevede una soglia minima di versamenti.
Inoltre è previsto un tetto massimo di versamenti annui, chiamati rispettivamente minimale contributivo e massimale provvigionale.
Codice Ateco agente di commercio
Per aprire partita Iva agente di commercio è necessario definire il codice ATECO corretto.
La tabella ministeriale, offre la possibilità di sceglierne uno tra quelli che sono previsti.
Mettiamo in evidenza, quelli che per noi sono i più adatti e che sono compresi fra il 46.11 ed il 46.19, ovvero:
- 46.11 – Intermediari del commercio di materie prime agricole, di animali vivi, di materie prime tessili e di semilavorati
- 46.12 – Intermediari del commercio di combustibili, minerali, metalli e prodotti chimici
- 46.13 – Intermediari del commercio di legname e materiali da costruzione
- 46.14 – Intermediari del commercio di macchinari, impianti industriali, navi e aeromobili
- 46.15 – Intermediari del commercio di mobili, articoli per la casa e ferramenta
- 46.16 – Intermediari del commercio di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle
- 46.17 – Intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco
- 46.18 – Intermediari del commercio specializzato in altri prodotti
- 46.19 – Intermediari del commercio di vari prodotti senza prevalenza di alcuno
Regime forfettario agente di commercio
In Italia è previsto un regime fiscale agevolato, il regime forfettario.
A nostro avviso risulta particolarmente adatto per nuove attività o quando il fatturato non una certa soglia.
Si può adottare quando si rispettano determinati requisiti d’accesso.
Il limite dei ricavi è fissato in 85.000 € e sono previste una serie di agevolazioni e vantaggi.
In primis, la tradizionale IRPEF non si applica ma è prevista una imposta sostitutiva con aliquota molto vantaggiosa.
Si applica una aliquota del 15%, ma se si rispettano determinati requisiti, si scende al 5%.
Il reddito imponibile, cioè quello sul quale vengono calcolate le tasse, si determina mediante un coefficiente.
Le spese da detrarre, si determinano appunto tramite il coefficiente di redditività che in questo caso è del 62%.
Altre due semplificazioni importanti sono:
- esenzione dell’applicazione dell’Iva;
- non si devono tenere registri contabili.
Versamento contributi previdenziali agente di commercio
Tutti coloro che intraprendono questa attività devono iscriversi alla Gestione INPS commercianti.
Dobbiamo fare una distinzione:
- se il reddito imponibile è inferiore a € 18.415,00 dovrai pagare solo dei contributi fissi di importo pari a € 4.515,43 (il pagamento avviene con cadenza trimestrale tramite F24 – 16 Maggio, 20 Agosto, 16 Novembre e 16 Febbraio n+1).
- se il reddito imponibile è superiore a € 18.415,00, dovrai versare sia i contributi fissi con cadenza trimestrale visti prima, sia i contributi in percentuale. Tali contributi si versano in sede di dichiarazione dei redditi applicando l’aliquota del 24,48% alla differenza tra il reddito imponibile ed il reddito minimale di € 18.415,00.
Considera che applicando il regime forfettario puoi richiedere una riduzione del 35% sui contributi annuali, portando il totale da versare da 4.515,43€ a 2.935,03€.
Tuttavia questa riduzione comporta un accredito ai fini pensionistici di 7 mesi e mezzo, contro l’accredito di 12 mesi della quota piena.
Approfondimento consigliato
Commercianti e regime forfettario
Tutti gli agenti di commercio sono obbligati all’iscrizione all’ENASARCO.
Questi contributi sono indipendenti ed aggiuntivi alla Gestione Commercianti INPS.
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