Lo sai che anche in Italia è possibile iniziare una nuova attività senza pagare troppe tasse? Sei un falegname e non fatturi più di 85.000 euro all’anno? Magari hai semplicemente deciso di aprire una ditta individuale di falegnameria in regime forfettario.
Nella guida di oggi vediamo come aprire partita Iva falegnami in regime forfettario e di tutti gli aspetti più importanti come tasse e previdenza. Come già accennato, grazie al regime forfettario ed alla sua bassa tassazione puoi finalmente aprire la tua ditta e realizzare il sogno che hai nel cassetto da tanto tempo. Vuoi saperne di più? Leggi questo articolo e scopri come applicando il forfettario alla tua partita iva avrai molti vantaggi ed agevolazioni rispetto alle altre partite IVA ordinarie.
Il nostro team è specializzato in regime forfettario ed opera online con la gestione di tantissime attività. Con il nostro abbonamento ti garantiamo assistenza completa della partita IVA tramite un consulente dedicato. Ma di questo ne parliamo più avanti, dopo questa premessa, ti auguriamo buona lettura e non esitare a contattarci per informazioni ed eventuali dubbi.
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Come diventare falegname
Il falegname è un mestiere dalle antiche origini e che nel nostro paese ha grandi tradizioni. Molto spesso, quasi tutti prima o poi, hanno provato a cimentarsi in piccoli lavoretti o riparazioni utilizzando il legno. Il legno, materiale nobile e pregiato, che si trasforma anche in opere d’arte quando viene plasmata con maestria dai professionisti del settore.
Basta riflettere anche solo per qualche istante per renderci conto che siamo circondati dentro alle nostre case dalla presenza del legno, mobili, soprammobili, pavimenti ed in certi casi anche elementi strutturali come magnifiche travi a soffitto.
Anche se è una cosa nota a tutti, vediamo in breve di cosa si occupa un falegname.
Innanzitutto il suo compito principale è la lavorazione del legno, la produzione di oggetti utili per la casa o magari di pezzi d’arte. Uno dei modi migliori per diventare un falegname professionista è quello di imparare da qualcuno che svolge con maestria, questa attività da anni. Può essere comunque utile frequentare qualche corso di formazione o professionale per ottenere una qualifica. Senza dubbio, la seconda strada, ti aiuterà ad apprendere tecniche particolari di lavorazione, ad aumentare le tue competenze, ed a migliorare le tue qualità di artista.
Quando l’attività non è più occasionale o un semplice hobby, ma diventa abituale e continuativa è necessario aprire partita Iva come falegnami. Il secondo passo da compiere, dopo averla aperta, consiste nella iscrizione alla Camera di Commercio.
Il codice Ateco per falegnami
Il codice Ateco è un numero che identifica tutte le attività lavorative. Nel caso di questa tipologia di attività, è possibile scegliere tra più codici che variano in base alla specializzazione.
Rientrano tutti nella classe C delle attività manifatturiere, ad esempio il 16.2 corrisponde a Fabbricazione di prodotti in legno.
Regime forfettario per falegnami
Il falegname che decide di aprire la partita Iva dovrà scegliere il regime fiscale tra queste possibilità:
- regime forfettario
- regime semplificato
La differenza sostanziale sta nella determinazione del reddito e nelle tasse che si pagano.
In regime forfettario tutto è basato sul coefficiente di redditività mentre nel regime semplificato è determinato da ricavi meno i costi sostenuti. Ovviamente ci sono altre differenze che non rientrano nell’oggetto di questa guida.
Vediamo dunque cosa prevede il regime forfettario se si applica alla propria partita IVA,
Permette di godere di un’aliquota sostitutiva del 15% che viene ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni, se vengono rispettati determinati requisiti.
Se si ha già una partita IVA si può applicare se l’anno precedente non si è superata la soglia di 85.000 € come fatturato.
Nel caso si apre la partita IVA si deve prestare attenzione a non superare la stessa soglia nel corso dell’anno, in caso contrario dal primo gennaio dell’anno successivo si deve applicare il semplificato!
Per l’attività di falegname è previsto un coefficiente di redditività del 67%.
Se vuoi consultare l’apposita tabella ministeriale che riporta questi valori in funzione dell’attività svolta leggi il nostro articolo artigiani e regime forfettario.
Falegname e previdenza INPS
Dopo aver aperto l’attività è obbligatorio iscriversi alla Gestione INPS Artigiani.
Per comprendere quanto dovrai pagare, occorre fare una distinzione importante in base al tuo reddito imponibile da partita Iva.
- entro il minimale di 17.504 €
- sopra il minimale di 17.504 €
Reddito imponibile entro 17.504 €
Se il tuo reddito imponibile è inferiore al minimale di 17.504 € sarai soggetto solamente al pagamento dei contributi fissi che ammontano a 4.208,40 €.
I versamenti devono essere effettuati con cadenza trimestrale entro le seguenti date:
- 16 Maggio
- 20 Agosto
- 16 Novembre
- 16 Febbraio n+1
Reddito imponibile superiore a 17.504 €
Se il reddito imponibile è superiore al minimale di 17.504 €, devi versare sia i contributi fissi con scadenza trimestrale visti precedentemente sia i contributi in percentuale (che eccedono il minimale) da versare in sede di dichiarazione dei redditi.
I contributi fissi ammontano a 4.208,40 €, da versarsi entro le seguenti date:
- 16 Maggio
- 20 Agosto
- 16 Novembre
- 16 Febbraio n+1
I contributi in percentuale, si versano in sede di dichiarazione dei redditi applicando l’aliquota del 24% alla differenza tra il reddito imponibile ed il reddito minimale di 17.504 €.
Tieni presente che applicando il regime forfettario puoi richiedere una riduzione del 35% sui contributi annuali, portando il totale da versare da 4.208,40 € a 2.735,46 €.
In questo caso, le rate trimestrali passano da 1.052,10 € a 683,86 € ciascuna.
Tuttavia questa riduzione comporta un’accredito ai fini pensionistici di 7 mesi e mezzo, contro l’accredito di 12 mesi della quota piena.
Negli esempi della sezione successiva, comprenderai meglio questo meccanismo.
Calcolo tasse e INPS per falegnami
Eccoci arrivati al punto che sicuramente ti interessa di più, il calcolo delle tasse e dei contributi da versare all’INPS.
Esempio di calcolo 1
Carlo è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è inferiore al minimale di 17.504 € ed ha aperto la partita IVA per la prima volta.
Deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 5%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 15.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: SI
Reddito imponibile: 15.000 € x 67% = 10.050 €
Imposta sostitutiva : 10.050 € x 5% = 502,5 €
Contributi INPS: 2.735,46 €
Carlo deve versare tutto il contributo minimale in 4 rate trimestrali da 683,86 € cadauna
Esempio di calcolo 2
Mattia è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è inferiore al minimale di 17.504 € ha la partita IVA da molti anni ed è passato in forfettario quest’anno.
Nel suo caso, deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 15%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 18.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 15% (è passato dal primo gennaio al forfettario da semplificato)
Riduzione contributi INPS 35%: NO (ha scelto di pagarli per intero)
Reddito imponibile: 18.000 € x 67% = 12.060 €
Imposta sostitutiva : 12.060 € x 15% = 1.809 €
Contributi INPS: 4.208,40 €
Mattia deve versare tutto il contributo minimale versarsi in 4 rate trimestrali da 1052,10 € cadauna.
Esempio di calcolo 3
Andrea è un falegname in regime forfettario ed il suo reddito imponibile è superiore al minimale di 17.504 € ed ha aperto la partita IVA l’anno scorso.
Deve versare un imposta sostitutiva con aliquota del 5%, proviamo a vedere quanto pagherà di imposte e previdenza.
Reddito lordo: 30.000 €
Coefficiente di redditività: 67%
Aliquota imposta sostitutiva 5%
Riduzione contributi INPS 35%: SI
Reddito imponibile: 30.000 € x 67% = 20.100 €
Imposta sostitutiva : 20.100 € x 5% = 1.005 €
Contributi INPS fissi: 2.735,46 € da versarsi in 4 rate trimestrali da 683,86 € cadauna
Contributi INPS in percentuale: (20.100 – 17.504) x 24% = 2.596 €
x 24% = 623,04€
Commercialista per falegnami
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Buongiorno, Sono un disoccupato di 51 anni ed ho sempre fatto il falegname. Nonostante i miei sforzi non trovo lavoro. Per uscire da questa embasse sto pensando di aprire una partita iva. Esistono delle agevolazioni,sgravi ,incentivi ecc. per noi cinquantenni che cercano di reagire? Cordiali saluti Alfonso.
Buongiorno Alfonso,
Al momento le uniche agevolazioni che sono previste per chi vuole aprire una partita iva, sono quelle relative al regime forfettario.
Applicando questo regime fiscale potrai avrai un’imposta sostitutiva del 5% per i primi anni.
Il regime forfettario però non permette di scaricare i costi dell’attività, ma le tasse verranno calcolate su una percentuale dei ricavi ottenuti durante l’anno.
Per l’attività di falegname questa percentuale è del 67% e di conseguenza pagherai il 5% di tasse calcolato sul 67% dei ricavi annuali.
Anche per la posizione contributiva il regime forfettario prevede delle agevolazioni. I contributi fissi che normalmente sarebbero stati di circa 900€ trimestrali, possono essere abbattuti del 35%, portando le rate trimestrali a circa 600€.
Purtroppo anche nel regime forfettario questi contributi sono dovuti indipendentemente dal volume di fatturato.
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Cordiali Saluti