Se sei un infermiere libero professionista o stai pensando di intraprendere questa strada, aprire la Partita IVA come infermiere è il primo passo per lavorare in modo autonomo e regolare. In questa guida aggiornata al 2025 ti spieghiamo tutto ciò che devi sapere: dal regime forfettario per infermieri, alle agevolazioni fiscali con aliquota al 5%, fino al corretto codice ATECO 86.94.91 da utilizzare. Affronteremo anche gli aspetti previdenziali legati all’iscrizione all’ENPAPI ed alla gestione dei contributi obbligatori. Se vuoi scoprire come funziona la fatturazione elettronica, quali sono i requisiti per accedere al forfettario e come compilare il modello AA9/12 per l’Agenzia delle Entrate, sei nel posto giusto.
Perché un infermiere deve aprire la Partita IVA
Aprire la Partita IVA non è solo un passaggio burocratico: è una decisione strategica per la tua carriera da libero professionista. Il regime forfettario per infermieri è spesso la scelta più conveniente, grazie a un’imposizione fiscale ridotta e minori adempimenti contabili. Ma per accedere alle agevolazioni, è essenziale rispettare alcuni requisiti, scegliere il giusto codice ATECO e comprendere bene il funzionamento della contribuzione ENPAPI, obbligatoria per tutti gli infermieri iscritti all’albo. In questa guida scoprirai passo dopo passo come iniziare, quanto pagherai di tasse e contributi, e come evitare gli errori più comuni.
Molti infermieri scelgono di lavorare come liberi professionisti per collaborare con cliniche, strutture private, studi medici o per prestazioni domiciliari. Per farlo in regola è necessario aprire la Partita IVA come infermiere. Questo ti permette di emettere fatture, accedere al regime forfettario e organizzare autonomamente la tua attività.
Codice ATECO corretto per un infermiere
Per aprire Partita Iva infermiere il codice ATECO corretto è 86.94.01 – Attività infermieristiche. Devi compilare e presentare il modello AA9/12 all’agenzia delle entrate tramite il loro sito web, oppure tramite posta raccomandata o direttamente ad uno sportello territoriale. Questo codice è obbligatorio per l’apertura della Partita IVA e consente l’iscrizione all’ENPAPI. È compatibile con il regime forfettario e comprende tutte le prestazioni sanitarie erogate da infermieri professionisti.
Il regime forfettario per infermieri
La scelta del regime fiscale è un aspetto molto importante. Il regime forfettario è un regime agevolato che è stato pensato per le piccole partite Iva. Durante il periodo d’imposta, non dovrai superare gli 85.000 €.
La tassazione, prevede l’applicazione dell’imposta sostitutiva sul reddito netto da calcolarsi tramite il coefficiente di redditività che per l’infermiere è pari al 78%.
Se i ricavi superano gli 85.000 euro, dovrai adottare il regime ordinario, che prevede la tenuta della contabilità ordinaria e l’applicazione dell’IRPEF progressiva. In questo caso le spese sostenute potranno essere scaricate.
Ricapitolando il regime forfettario è un regime agevolato che prevede:
- Aliquota del 5% per i primi 5 anni (poi 15%)
- Esenzione IVA, IRAP e ritenuta d’acconto
- Fatturazione semplificata
- Limite di ricavi 85.000 € annuali
Il coefficiente di redditività per gli infermieri (codice ATECO 86.94.01) è 78%, su cui si applica l’imposta sostitutiva. Ad esempio con 40.000 € fatturati, il reddito imponibile sarà 31.200 € e l’imposta 1.560 € (calcolata con aliquota del 5%)
Per approfondire meglio l’argomento ti consigliamo di leggere la nostra guida al regime forfettario aggiornata con le nuove regole.
Cassa Previdenziale ENPAPI
Per svolgere l’attività di infermiere, devi iscriverti all’ENPAPI, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza della Professione Infermieristica che attua le tutele previdenziali e assistenziali in favore degli Infermieri.
Hai tempo 60 giorni dalla data di inizio dell’attività libero professionale per iscriverti.
Per presentare domanda puoi fare diretto riferimento a quello che viene indicato sul sito dell’ENPAPI.
I contributi da versare annualmente all’ENPAPI sono tre:
- Soggettivo: si tratta di un contributo obbligatorio annuale dovuto da ogni iscritto ed è pari al 16% del reddito netto professionale derivante da lavoro autonomo e risultante dalla dichiarazione dei redditi. In ogni caso è dovuto un contributo soggettivo minimo di 1.600€ annui. L’importo del contributo è deducibile ai fini IRPEF.
- Integrativo: è un contributo annuale dovuto da ogni iscritto ed è rappresentato da una maggiorazione percentuale pari al 4% da applicare ai corrispettivi lordi che concorrono a formare il reddito imponibile dell’attività autonoma di tipo infermieristico. In ogni caso è dovuto un contributo integrativo minimo pari a 150€ annui.
- Maternità: si tratta di un contributo dovuto annualmente da ogni iscritto all’Ente ed ha lo scopo di coprire le indennità di maternità erogate a favore delle libere professioni iscritte. L’importo viene determinato annualmente dal Consiglio di Amministrazione ed è deducibile ai fini IRPEF.
Come aprire la Partita IVA da infermiere: la procedura
Vediamo i passaggi principali per aprire la Partita IVA da infermiere:
- Compilare il modello AA9/12 presso l’Agenzia delle Entrate
- Scegliere il codice ATECO 86.94.01
- Indicare il regime fiscale forfettario
- Iscriversi all’ENPAPI
- Abilitare la fatturazione elettronica obbligatoria
- Eventuale apertura PEC e firma digitale
Ti consigliamo di affidati a un consulente fiscale di tua fiducia per evitare errori.
Vantaggi e svantaggi del regime forfettario per infermieri
Riassumiamo i principali vantaggi
- tassazione agevolata (5%)
- semplificazioni contabili
- costi fiscali contenuti
Gli svantaggi più evidenti
- non si possono scaricare i costi
- sei esentato dall’applicazione dell’IVA e della ritenuta d’acconto
- hai limiti al fatturato
Quando non conviene il forfettario
- se superi regolarmente gli 85.000 € di fatturato
- quando hai costi elevati da scaricare
- nel caso in cui lavori con clienti esteri soggetti a IVA
- se hai altri redditi elevati che causano cumulo
In questi casi, valuta il regime ordinario semplificato.
Calcolo delle tasse in Regime Forfettario
Abbiamo visto come aprire partita iva infermiere in regime forfettario, ma quante tasse si pagano? Nel regime forfettario, è prevista un unica imposta chiamata proprio imposta sostitutiva perché sostituisce l’IRPEF e le altre che si trovano nei regimi ordinari.
Si applica al reddito imponibile che viene determinato grazie al coefficiente di redditività stabilito per la categoria, per gli infermieri questo coefficiente è del 78%.
Se i ricavi annui sono di 40.000 euro, il reddito imponibile sarà pari a 31.200 euro.
Facciamo un esempio numerico per chiarezza.
[alert]Ada è una infermiera ed ha appena aperto partita iva.
Nel corso dell’anno fattura 40.000 €.
Base imponibile: 40.000 € x 78% = 31.200 €
Imposta sostitutiva: 5%
Tasse: 31.200 x 5% = 1.560€
a cui dovrà aggiungere i contributi ENPAPI:
soggettivo: 16% di 31.200€ ovvero 4.992€
integrativo: 4% di 40.000€ ovvero 1.600€
maternità: 81,20€
totale contributi: 4.992€ + 1.600€ + 81,20€ = 6.673,20€[/alert]
Utilizza il calcolatore per effettuare la simulazione con gli importi che preferisci.
Calcolatore Imposta Forfettario Infermieri
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Domande frequenti sulla Partita IVA per infermieri
Qual è il codice ATECO per un infermiere libero professionista?
Il codice ATECO corretto per gli infermieri è 86.94.01 – Altre attività paramediche indipendenti.
Un infermiere può aderire al regime forfettario?
Sì, se rispetta i requisiti: fatturato sotto 85.000 €, attività non svolta in precedenza in forma autonoma, e nessuna partecipazione a società di persone o SRL trasparenti.
Che contributi deve versare un infermiere con partita IVA?
Gli infermieri con partita IVA devono iscriversi all’ENPAPI e versare il contributo soggettivo, integrativo e di maternità.
È obbligatoria la fatturazione elettronica per gli infermieri?
Sì, dal 2024 anche gli infermieri in regime forfettario sono obbligati a emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SdI).
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