
Limiti di ricavi e compensi
Il regime forfettario è una scelta sempre più diffusa tra freelance, professionisti e piccoli imprenditori. Tuttavia, per accedere è necessario soddisfare precisi requisiti fiscali, soggettivi e contributivi.
In questa guida aggiornata al 2025, scoprirai in modo chiaro e semplice chi può aderire, chi è escluso e quali sono i limiti da rispettare.
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Il primo requisito fondamentale, e spesso anche il più controllato dall’Agenzia delle Entrate, riguarda l’ammontare dei ricavi o compensi percepiti durante l’anno precedente. Questo parametro è determinante perché rappresenta la soglia di accesso e permanenza nel regime forfettario. In altre parole, il tuo volume d’affari annuale stabilisce se puoi usufruire delle agevolazioni fiscali previste o se sei costretto a uscire dal regime agevolato e adottare quello ordinario, molto più complesso e oneroso.
Per poter applicare il regime forfettario nel 2025, devi aver conseguito, nell’anno precedente (2024), ricavi o compensi non superiori a 85.000 €. Il limite si riferisce ai ricavi per attività commerciali o artigianali o compensi per attività professionali.
Il calcolo va fatto considerando l’intero fatturato lordo, quindi senza sottrarre costi, spese o contributi e vanno inclusi:
- Corrispettivi emessi anche senza incasso, principio di cassa
- Eventuali redditi da attività occasionali riconducibili all’attività principale
- Vendite di beni accessori, es. consulente che vende e-book
Attenzione a non superare il limite
Negli ultimi anni è stato introdotto anche un secondo tetto di sicurezza.
Se superi i 100.000 € di ricavi/compensi in corso d’anno, decadi immediatamente dal regime agevolato, anche dall’anno in corso.
Questo comporta il passaggio automatico al regime ordinario, con IVA, obblighi contabili e nuova tassazione, vediamo un esempio pratico.
Stefano è un consulente freelance e nel 2024 ha emesso fatture per un totale di 78.500 €.
Nel 2025 può continuare a usare il regime forfettario.
Se nel 2025 supera 100.000 €, il regime cessa da quel momento stesso, e dovrà applicare l’IVA e cambiare sistema di contabilità da subito.
Attività escluse dal regime forfettario
Non basta rispettare il limite di fatturato: per aderire al regime forfettario è necessario non rientrare in una delle cause di esclusione previste dalla normativa. Alcune condizioni, infatti, rendono incompatibile l’accesso o la permanenza nel regime agevolato.
Ecco i principali casi di esclusione:
- Partecipazione a società o imprese familiari
- Regimi speciali Iva
- Lavoratori dipendenti o pensionati con reddito superiore a 35.000 euro
Requisiti soggettivi e oggettivi
Oltre ai limiti di fatturato e alle esclusioni formali, per aderire al regime forfettario è necessario rispettare una serie di requisiti personali e fiscali, detti anche requisiti soggettivi e oggettivi, vediamoli di seguito.
Requisiti soggettivi
Può aderire al regime forfettario chi è persona fisica titolare di Partita IVA individuale, risiede fiscalmente in Italia oppure in un Paese UE/SEE con almeno il 75% del reddito prodotto in Italia. L’importante è che è in una situazione di incompatibilità contributiva o fiscale
Anche chi ha già un’attività può passare al regime forfettario, se rispetta i limiti e non è escluso da altre condizioni.
Requisiti oggettivi
Occorre rispettare determinate condizioni fiscali:
- Non aver sostenuto spese per lavoro accessorio, dipendenti o collaboratori per oltre 20.000 €
- Non aver percepito redditi di lavoro autonomo da soggetti per i quali si era dipendenti nei 2 anni precedenti
- Non esercitare attività in regimi incompatibili con la semplificazione fiscale
Contributi INPS e Casse Professionali
Nel regime forfettario, i contribuenti sono soggetti al pagamento dei contributi previdenziali, che possono essere distinti in due categorie principali: INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e Casse professionali.
1. Contributi INPS
Nel regime forfettario, la categoria di appartenenza (lavoratori autonomi o liberi professionisti) determina la modalità di versamento dei contributi.
Lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS
Se il contribuente è un lavoratore autonomo non iscritto ad alcuna cassa previdenziale, i suoi contributi sono versati alla Gestione Separata INPS. I professionisti che operano come liberi professionisti senza una cassa previdenziale propria devono dunque aderire alla Gestione Separata e versare i contributi relativi. In questo caso, il contribuente non ha un contributo fisso, ma una percentuale che viene calcolata sul reddito annuale.
Lavoratori autonomi iscritti ad altre gestioni previdenziali
I professionisti che sono iscritti a una cassa previdenziale professionale (es. avvocati, ingegneri, medici, ecc.) devono versare i contributi alla propria cassa previdenziale, secondo le modalità stabilite da ciascuna cassa. Queste casse possono avere aliquote diverse e possedere regole specifiche in merito al calcolo del contributo e alla gestione della pensione. In generale, il calcolo dei contributi avviene sulla base del reddito professionale.
2. Aliquote e Limiti
Lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS
Se si è iscritti alla Gestione Separata e non si ha un’altra pensione, si applica un’aliquota in base al profilo senza nessun minimale per i Liberi professionisti.
Commercianti ed Artigiani invece hanno un limite fisso.
Lavoratori iscritti alle Casse Professionali
Se invece si è iscritti a una Cassa Professionale, l’aliquota varia in base alla professione. Ogni cassa stabilisce il proprio contributo, che generalmente si calcola come una percentuale sul reddito prodotto e può avere una minima soglia di reddito oltre la quale sono dovuti i contributi.
Determinazione del Reddito Imponibile nel Regime Forfettario
Una delle caratteristiche principali del regime forfettario è il modo in cui viene determinato il reddito imponibile. Non si parte dal calcolo delle singole spese sostenute durante l’anno, come nel regime ordinario, ma viene applicata una percentuale di redditività sul fatturato o sui ricavi percepiti.
Il reddito imponibile nel regime forfettario si calcola applicando una percentuale di redditività sui ricavi o sui compensi che il contribuente ha percepito nell’anno. La percentuale di redditività dipende dalla tipologia di attività svolta. Ad esempio, i professionisti hanno una percentuale di redditività diversa rispetto agli artigiani o ai commercianti.
- Professionisti (ad esempio avvocati, architetti, ingegneri, ecc.) hanno una percentuale di redditività del 78%.
- Commercianti e artigiani hanno una percentuale di redditività che può variare dal 40% al 70%, a seconda del tipo di attività svolta.
Quindi, se un professionista ha un reddito annuo di 40.000 euro, il reddito imponibile sarà pari al 78% di 40.000 euro, ossia 31.200 euro.
Spese e Deduzioni nel Regime Forfettario
Nel regime forfettario non è necessario tenere traccia delle singole spese, poiché l’imposizione avviene su una base presunta. Tuttavia, ci sono alcune spese non deducibili e deduzioni speciali che potrebbero influire sul reddito complessivo, come le spese per i contributi previdenziali obbligatori, che vengono dedotti separatamente.
Le principali deduzioni e spese non deducibili nel regime forfettario sono:
- I contributi previdenziali INPS e altre spese professionali obbligatorie.
- Le spese non strettamente legate all’attività professionale, come quelle per beni e servizi non direttamente collegati all’esercizio dell’attività.
Vantaggi e Svantaggi del Regime Forfettario
Il regime forfettario è una scelta vantaggiosa per molti professionisti e piccole imprese, ma presenta anche alcuni limiti che devono essere considerati.
1. Vantaggi
- Semplificazione fiscale: non devi tenere una contabilità dettagliata delle spese. Il reddito viene determinato sulla base dei ricavi/compensi percepiti.
- Tassazione ridotta: aliquota fiscale è molto favorevole, con una imposta sostitutiva che varia dal 5% al 15%, a seconda dell’attività e degli anni di attività.
- Nessuna IVA: non è necessario applicare l’IVA nelle fatture emesse (tranne che in alcuni casi specifici), riducendo il carico burocratico e amministrativo.
- Burocrazia ridotta: La gestione fiscale è semplificata, con minori adempimenti rispetto ai regimi ordinari.
2. Svantaggi
Limiti di ricavi: Chi supera i limiti di ricavi/compensi annuali di 85.000 euro non può più usufruire del regime forfettario l’anno successivo. Se vengono superati i 100.000 euro si esce immediatamente.
Nessuna detrazione delle spese: Non è possibile dedurre le spese sostenute per l’attività (se non quelle specifiche, come i contributi previdenziali).
Impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti: A differenza di altri regimi, nel forfettario non è possibile detrarre l’IVA sugli acquisti aziendali.
Ricapitoliamo i requisiti
Il regime forfettario rappresenta una soluzione vantaggiosa per molti professionisti e piccole imprese grazie alla sua semplicità burocratica e agli sgravi fiscali che offre. Tuttavia, è importante che chi vi aderisce rispetti i limiti di ricavi/compensi annuali e sia consapevole delle modalità di calcolo del reddito e dei contributi previdenziali. La tassazione sostitutiva, che può variare dal 5% al 15%, è decisamente favorevole, ma ci sono alcune limitazioni, come l’impossibilità di dedurre le spese e la necessità di rispettare le scadenze fiscali.
Il regime forfettario è una scelta ideale per chi desidera semplificare la propria gestione fiscale e per i professionisti o piccole imprese che non superano i limiti di ricavi annuali. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non superare le soglie di reddito e a rispettare gli obblighi contributivi per evitare sanzioni.
In conclusione, se il proprio reddito è sotto i limiti stabiliti e si cerca un sistema fiscale semplice ed efficiente, il regime forfettario può essere una scelta vantaggiosa. Ma è sempre importante valutare attentamente la propria situazione fiscale e, se necessario, consultare un esperto per ottenere una consulenza personalizzata.
Per approfondire tutti gli aspetti del regime forfettario e scoprire tutti i dettagli, leggi la nostra Guida completa al regime forfettario.
Domande frequenti sul regime forfettario
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