Il regime forfettario startup è una delle soluzioni fiscali più vantaggiose per chi decide di avviare una nuova attività. Grazie alla tassazione al 5% nei primi 5 anni e alla semplificazione burocratica, permette di ridurre i costi e di concentrarsi sullo sviluppo del proprio progetto.
In questo articolo vedremo in dettaglio come funziona il regime forfettario, quali sono i requisiti per accedere all’aliquota ridotta, le agevolazioni contributive INPS e come ottenere una consulenza fiscale gratuita per sapere se è davvero la scelta giusta per te.
Cos’è il Regime forfettario startup
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato riservato a professionisti, freelance e imprenditori individuali con ricavi fino a 85.000 euro annui. Quando si parla di “regime forfettario startup” ci si riferisce alla possibilità di applicare, nei primi cinque anni, un’imposta sostitutiva ridotta al 5% invece che al 15%, a condizione di rispettare requisiti precisi. Questa misura consente a chi inizia un’attività di contenere i costi fiscali e reinvestire nella crescita.
Come funziona il regime forfettario startup
Il regime forfettario startup prevede un’imposta sostitutiva al 5% per i primi cinque anni, per poi passare al 15%. Il reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività ai ricavi, senza dedurre le spese effettive. Per artigiani e commercianti, i contributi INPS possono essere ridotti del 35% come vedremo più avanti. Per i professionisti iscritti alla Gestione Separata, si applicano invece le aliquote ordinarie e non è possibile la riduzione.
La contabilità è semplificata: niente registri IVA né bilanci, solo conservazione delle fatture.
Requisiti per l’aliquota agevolata al 5%
Per accedere all’aliquota del 5% come startup, devi rispettare 3 condizioni fondamentali:
- L’attività non deve essere una prosecuzione di un lavoro precedente svolto come dipendente o libero professionista, per lo stesso cliente (salvo casi di praticantato obbligatorio)
- Non aver avuto una Partita IVA individuale nei 3 anni precedenti
- Non subentrare in un’attività con ricavi superiori a 85.000€ annui
In aggiunta, bisogna rispettare le regole generali del regime forfettario: niente partecipazioni di controllo in società, limiti ai compensi per collaboratori e al reddito da lavoro dipendente (attualmente 30.000 euro, previsto a 35.000 euro dal 2025), e attenzione ai rapporti con l’ex datore di lavoro.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Le circolari dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito diversi aspetti. La circolare n. 17/E/2012 precisa che per i tre anni senza attività si considera la data effettiva di cessazione, non i periodi d’imposta completi. La circolare n. 1/E/2001 spiega che l’apertura di partita IVA non equivale automaticamente all’avvio dell’attività. La circolare n. 59/E/2001 specifica che il lavoro occasionale svolto prima dell’apertura della partita IVA non esclude l’accesso al regime, a meno che non si tratti di mera prosecuzione della precedente attività. Se si subentra in un’attività esistente, è fondamentale verificare che i ricavi dell’anno precedente non superino il limite di legge.
Perché il forfettario conviene
Il regime forfettario startup offre vantaggi concreti: riduzione delle imposte, contributi previdenziali più leggeri e gestione contabile semplificata. Tuttavia, è importante valutare attentamente i requisiti e le casistiche particolari (come partecipazioni societarie o continuità con attività precedenti) per evitare errori che potrebbero compromettere le agevolazioni fiscali.
Agevolazioni INPS: la riduzione del 35%
Se sei artigiano o commerciante, puoi ottenere una riduzione del 35% sui contributi INPS. Questa riduzione riguarda sia i contributi fissi che quelli variabili. Attenzione perché pagando il minimo con lo sconto, ai fini pensionistici verranno conteggiati solo 8 mesi l’anno invece di 12. Un aspetto da valutare attentamente insieme al consulente fiscale che ti segue.
Conclusioni
Concludendo, il regime forfettario startup è una soluzione fiscale strategica per chi avvia un’attività con partita IVA, grazie all’aliquota ridotta al 5% e alla gestione semplificata. Comprendere i requisiti normativi e i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate è fondamentale per non commettere errori. Per questo, affidarsi a uno studio di commercialisti esperti è la scelta migliore per partire con il piede giusto, pianificare correttamente l’attività e sfruttare al massimo i vantaggi previsti.
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