Riccardo da Vieste – passaggio da professionista ad artigiano
Buongiorno, sono attualmente iscritto come libero professionista in regime forfettario con attività tecnica. Da tempo però sto iniziando a svolgere anche lavori manuali, più operativi, e stavo valutando se passare alla qualifica di artigiano. Mi chiedo: nel 2025 è possibile fare questo passaggio da professionista ad artigiano? E cosa comporta a livello di inquadramento fiscale, previdenziale e codice ateco? Devo chiudere la partita IVA attuale o posso semplicemente modificare l’attività?
Ciao Riccardo e grazie per la tua domanda sul passaggio da professionista ad artigiano nel 2025. Il passaggio da professionista ad artigiano nel 2025 è assolutamente possibile, ma va pianificato con precisione, perché comporta cambiamenti a livello previdenziale, amministrativo e contributivo.
Non è necessario chiudere la partita IVA. Si procede tramite una variazione dell’attività comunicata all’Agenzia delle Entrate, modificando o integrando il codice ATECO in base alla nuova attività artigianale svolta. In parallelo, sarà obbligatorio procedere con l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, che sostituirà, dal momento del cambio, la Gestione Separata.
Passaggio durante l’anno
Se il passaggio avviene nel corso dell’anno, i contributi INPS saranno suddivisi: verserai quanto dovuto in parte alla Gestione Separata e in parte alla Gestione Artigiani, a seconda della data in cui effettui la variazione. I contributi artigiani prevedono una quota fissa annuale e una parte percentuale sul reddito.
Iscrizione alla Camera di Commercio
Inoltre, l’attività artigianale comporta anche l’iscrizione alla Camera di Commercio, con versamento del diritto camerale annuale, tra circa 50€ e 100€, in base alla provincia.
La valutazione dell’obbligo di iscrizione all’INAIL, in caso sia richiesta, andrà versato un premio annuale il cui importo viene calcolato in base al rischio associato all’attività. Attualmente, non è possibile stimare questo valore senza un’analisi specifica.
Dal punto di vista fiscale, è possibile mantenere il regime forfettario anche come artigiano, a condizione che restino rispettati tutti i requisiti, tra cui il limite dei ricavi e l’assenza di partecipazioni.
I codici ATECO
Infine, nel caso in cui vengano mantenute entrambe le attività professionale e artigianale, si può operare con più codici ATECO su un’unica partita IVA, ma sarà fondamentale individuare l’attività prevalente e inquadrarla correttamente sia a livello contributivo che assicurativo.
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