Senti parlare del regime forfettario e vuoi conoscere se è applicabile alla tua partita IVA? Vuoi finalmente aprire la partita IVA e non sei sicuro se possiedi i requisiti di accesso al Regime Forfettario? Oggi ci occupiamo dei requisiti regime forfettario 2022 che occorrono per adottarlo e mantenerlo negli anni successivi.
Ti ricordo che, il regime forfettario è stato confermato anche nella nuova Legge di Stabilità per tutto il 2022. Nato nel 2015 per venire incontro a tutte le nuove partite IVA per attività professionale, artigianale o di natura commerciale, ancora oggi rappresenta una ghiotta opportunità. Anche per tutto il 2022 è stata confermata una tassazione agevolata con un imposta sostitutiva pari al 15%. Se possiedi determinati requisiti, addirittura si riduce al 5% per un periodo di 5 anni.
La soglia del reddito lordo da partita IVA è fissato in 65.000€, non si applica IVA in fattura e non sussiste l’obbligo di fatturazione elettronica. Se vuoi sapere quanto dovrai versare tra tasse, contributi previdenziali e gestione del commercialista leggi con attenzione perché ti spiego gratuitamente tutto quello che devi conoscere per decidere se aprire la Partita IVA ed iniziare a lavorare. Se deciderai di avvalerti del mio aiuto, aprirò per te la partita IVA e mi prenderò cura della tua contabilità e di tutti gli adempimenti, compresa la dichiarazione dei redditi. Ma procediamo con calma, mettiti seduto e leggi con attenzione ed i suggerimenti che ho preparato per te, ti auguro buona lettura!
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Requisiti regime forfettario 2022
Iniziamo a vedere subito quali sono i requisiti regime forfettario 2022 necessari per applicarlo alla tua partita IVA:
- nell’anno precedente non aver avuto ricavi superiori a 65.000 € *;
- non usufruire di altri regimi speciali ai fini IVA;
- essere residente in Italia o in uno stato membro dell’Unione Europea. In quest’ultimo caso si deve produrre in Italia almeno il 75% del reddito;
- l’anno precedente non devi aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 €;
- attività di cessione di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi non sono ammessi;
- il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve essere superiore a 30.000 €;
- non partecipare a società di persone, associazioni professionali, Srl trasparenti contemporaneamente all’esercizio dell’attività;
- non avere partecipazioni di controllo, diretto ed indiretto, in Srl la cui attività sia riconducibile direttamente o indirettamente all’attività svolta con partita Iva individuale;
- il fatturato non deve essere prodotto prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono intercorsi rapporti di lavoro o erano intercorsi nei due anni d’imposta precedenti.
* Se con la tua partita IVA svolgi più attività con diversi codici Ateco resta invariato il limite dei 65.000€ globali previsti.
Elenco attività non compatibili con il regime forfettario
Attenzione, la normativa vieta l’applicazione del regime forfettario alle partite IVA di alcune attività:
- agricoltura e attività connesse e pesca;
- vendita sali e tabacchi;
- commercio dei fiammiferi;
- editoria;
- gestione di servizi di telefonia pubblica;
- rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
- intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al d.P.R. n. 640 del 1972;
- agenzie di viaggi e turismo;
- agriturismo;
- vendite a domicilio;
- rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
- agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione.
Puoi trovare maggiori informazioni nella nostra guida al regime forfettario pubblicata su questo stesso blog.
I vantaggi del regime forfettario
Il nuovo regime forfettario è un regime naturale e può essere adottato da tutti purché in possesso dei requisiti d’accesso necessari che abbiamo letto nella sezione precedente.
Applicando il regime forfettario alla tua partita IVA potrai usufruire di molti vantaggi e semplificazioni, vediamo quelli più rilevanti:
- imposta sostitutiva al 15% che può ridursi anche al 5% in certi casi al posto degli scaglioni IRPEF;
- nessun limite temporale, si applica fino al momento in cui viene meno uno dei requisiti di accesso;
- esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica;
- esonero da liquidazione, versamento e dichiarazione IVA;
- niente studi di settore e ritenute subite alla fonte.
- nessuna registrazione dei corrispettivi, fatture di attive e passive;
- esonero dall’IRAP.
Regime forfettario aliquota al 5%
Vuoi sapere se dovrai applicare l’imposta sostitutiva al 15% o al 5%? Leggi attentamente l’elenco successivo per vedere se puoi farlo, se hai dubbi contattaci.
- non aver esercitato, nel triennio precedente attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo.
E’ escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni; - in caso di prosecuzione di attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore ai limiti di cui al comma 54.
I limiti di fatturato in regime forfettario
Vuoi sapere quanto una partita IVA in regime forfettario ti consente di ricavare? La legislazione vigente stabilisce il limite di ricavi / compensi alla soglia dei 65.000 € annui.
Ricordati che il reddito lordo dei 65.000 € non è il reddito imponibile sul quale invece si calcola tassazione e versamenti previdenziali.
Il reddito imponibile non si calcola più tramite la sottrazione ricavi meno costi deducibili come nel vecchio regime dei minimi o in regime semplificato.
Per quantificare le spese, viene applicato un coefficiente di redditività al fatturato lordo, determinando in questo modo forfettariamente il reddito imponibile.
Maggiori dettagli puoi trovarli in limite fatturato in regime forfettario e nella nostra guida al regime forfettario.
La legge di stabilità per l’anno 2021, ha indicato come limite di fatturato 65.000€ per tutte le attività.
Quello che invece cambia è il coefficiente di redditività per ogni tipologia d’attività che di seguito vediamo in dettaglio:
- Industrie alimentari e delle bevande: 40%;
- Attività commercio ingrosso e dettaglio: 40%;
- Commercio ambulante alimenti e bevande: 40%;
- Commercio ambulante altri prodotti: 54%;
- Costruzioni ed immobiliari: 86%;
- Intermediari del commercio: 62%;
- Servizi alloggio e ristorazione: 40%;
- Attività dei professionisti: 78%;
- Altre attività economiche: 67%;
Abbiamo visto insieme quali sono i requisiti regime forfettario 2022 richiesti per aprire una partita IVA in regime forfettario.
Se vuoi risparmiare anche sui costi di gestione del commercialista, dai uno sguardo al nostro abbonamento annuale per la gestione della tua attività, te ne parlo qui di seguito!
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laura dice
Salve, sto per terminare uno stage di 6 mesi presso un’azienda di consulenza
Al termine di esso sarò aprirò una p. IVA per continuare il rapporto lavorativo.
Avrò il regime a 5% o 15%?
Staff dice
Buongiorno Laura, a nostro avvisto, come riportato dalla circolare 10/E del 4 aprile 2016, per l’applicazione del 5% non vengono considerati i rapporti di lavoro dipendente precario, come ad esempio uno stage.
Cordiali saluti
Stefano dice
Buonasera, ho un dubbio. Per avere diritto al regime forfetario start up al 5% qual è il requisito di reddito? Vale sempre quello dei 65.000, oppure quello è valido solo per il forfetario “normale”?
Staff dice
Buonasera Stefano, i requisiti per applicare il 5% non sono relativi al reddito ma si riferiscono ad altri parametri.
Puoi trovare le informazioni che cerchi alla pagina seguente:
requisiti regime forfettario 2019
Cordiali saluti
Stefano dice
Buonasera,
mi sono espresso male. Provo a dettagliare il mio quesito qui sotto.
Scrivo per avere un chiarimento in merito alla partita iva con sistema forfetario start up al 5%.
Ho aperto una partita iva nel 2016 come professionista con codice 82.99.99. Sono nel regime forfetario start up fino al 2020.
Nel 2018 ho cambiato attività (ora piccolo imprenditore, essendo agente immobiliare con codice 68.31.00). Nel 2018 ho fatturato pochissimo.
Vorrei sapere per i miei ultimi 2 anni di forfetario start up quale è il limite di fatturato per restare al 5%. È 65.000€, oppure questo nuovo limite è solo per le nuove partite iva e resto con limite di 30.000€? Oppure non ho più diritto al 5% perché ho cambiato attività?
Grazie mille ancora.
Staff dice
Buonasera Stefano, anche cambiando attività mantieni l’aliquota dell’imposta sostitutiva al 5%. Il limite per il 2019 è di 65.000 €.
Cordiali saluti
Stefano dice
Grazie mille davvero!
michele dice
Per entrare nel regime forfettario, il reddito da eventuale lavoro dipendente percepito l’anno precedente non deve essere superiore a 30.000 €.
Ecco la domanda:
Il reddito da pensione è equiparabile al reddito di lavoro dipendente ?
Inoltre, ho chiuso la partita IVA di commercialista il 31.12.2018, è di ostacolo al beneficio di aliquota ridotta del 5% ? (l’attività non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo).
GRAZIE
Staff dice
Gentile Michele, confermiamo che anche per il reddito di pensione vale lo stesso limite previsto per i redditi da dipendente o assimilati.
Essendo trascorsi più di tre anni dalla precedente attività, potrà nuovamente aprire partita iva ed applicare l’aliquota al 5%, fermo restando il possesso degli altri requisiti.
Cordiali saluti