Se vuoi aprire una partita Iva devi sapere quali sono i vantaggi e svantaggi del regime forfettario. Oggi il regime forfettario è una delle opzioni fiscali più scelte da chi apre una Partita IVA in Italia, grazie alla sua tassazione agevolata e alla semplificazione contabile. Tuttavia, non è adatto a tutti. In questo articolo analizziamo vantaggi e svantaggi del regime forfettario, per aiutarti a capire se è la scelta giusta per te.
I principali vantaggi se applichi il regime forfettario
1. Tassazione ridotta al 15% (o 5% per le nuove attività)
Uno dei principali motivi per cui il regime forfettario è così popolare è l’aliquota agevolata:
- 5% per i primi 5 anni, se si rispettano i requisiti di nuova attività
- 15% in seguito, come imposta sostitutiva su IRPEF, addizionali e imposta di bollo
Una tassazione semplice e molto vantaggiosa rispetto ai regimi ordinari.
2. Calcolo delle tasse su base forfettaria
Nel regime forfettario non si considerano le spese reali sostenute. Le tasse si calcolano su una percentuale dei ricavi, definita coefficiente di redditività, che varia in base all’attività.
Esempio: per un geometra, il coefficiente è del 78%.
Se incassi 40.000€, il reddito imponibile sarà:
40.000 x 78% = 31.200€
Se hai versato 3.000€ di contributi INPS, li puoi dedurre:
31.200 – 3.000 = 28.200€ → tassati al 5% o 15%3.
3. Niente IVA sulle fatture
Nel regime forfettario non si applica l’IVA, il che significa meno burocrazia e la possibilità di offrire prezzi più competitivi, soprattutto a clienti privati.
4. Esenzione dalla contabilità ordinaria
Non sei tenuto a registrare fatture in appositi registri o a tenere una contabilità complessa. Ti basta conservare le fatture emesse e ricevute. Questo riduce i costi di gestione e il ricorso al commercialista.
5. Riduzione contributi INPS
Se hai una Partita IVA individuale, puoi richiedere la riduzione del 35% dei contributi fissi INPS, rendendo ancora più leggero il carico fiscale.
I principali svantaggi adottando il regime forfettario
Applicare il regime forfettario non risulta sempre conveniente anche in presenza di una aliquota sostitutiva sicuramente allettante. La base imponibile è infatti calcolata a forfait indipendentemente dalla struttura dei costi sostenuti.
1. Spese deducibili calcolate forfettariamente
Non puoi dedurre le spese reali sostenute. Se hai alti costi per materiali, collaboratori o affitti, potresti pagare più tasse rispetto a un regime ordinario.
2. Limite di compensi ai collaboratori
Nel regime forfettario puoi pagare collaboratori o dipendenti fino a un massimo di 20.000€ all’anno. Se superi questa soglia, dovrai abbandonare il regime agevolato l’anno successivo.
3. Limite di ricavi di 85.000€
Il regime è accessibile solo se il fatturato annuo non supera gli 85.000€. Se vai oltre, sei automaticamente escluso dal regime a partire dall’anno successivo.
4. Niente detrazioni IRPEF
Non puoi usufruire di detrazioni fiscali come quelle per figli a carico, spese mediche, interessi sul mutuo o bonus casa. Questo aspetto può penalizzare chi ha molte spese personali detraibili.
Proviamo a fare un esempio per capire meglio come funziona il regime forfettario.
Andrea è un geometra con Partita IVA da due anni.
Nell’ultimo anno ha Incassato: 50.000€ e la sua partita Iva prevede un coefficiente di redditività del 78%. I contributi INPS versati sono pari a 10.000€
Reddito imponibile: 50.000 x 78% = 39.000€
Reddito netto: 39.000 – 10.000 = 29.000€
Tasse (aliquota 5%): 29.000 x 5% = 1.450€
Ma quindi il regime forfettario conviene?
Il regime forfettario conviene se:
- Hai spese contenute
- Non superi gli 85.000€ di ricavi
- Hai una nuova attività e puoi accedere al 5%
- Non ti serve detrarre molte spese personali
Tuttavia, se hai alti costi professionali o molti collaboratori, valuta attentamente con un commercialista se questa scelta è davvero adatta al tuo profilo.
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