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Aprire Partita Iva online: come fare e quanto costa?

Aprire Partita Iva online

Oggi vediamo come aprire la Partita IVA online perché è un passo fondamentale per chi vuole mettersi in proprio. Questa guida è adatta a tutti profili, libero professionista, artigiano, commerciante o freelance digitale. In particolare vedremo come farlo, quanto costa, e quale regime fiscale scegliere, cercando di usare termini semplici e chiari. Mettiti comodo e leggi e vediamo di partire col piede giusto.

Aprire partita iva online

Innanzitutto, è possibile aprire una partita Iva online senza sbattimenti e senza recarsi presso gli uffici territoriali dei vari enti? La risposta è si ed è più semplice di quanto tu possa immaginare.

Per iniziare una nuova attività con la partita Iva è importante muoversi con i passi giusti.
Vediamo di capire insieme come è necessario procedere.

1. Libero Professionista o Ditta Individuale: qual è la differenza?

La prima scelta da fare riguarda il tipo di attività:

  • Libero professionista: attività intellettuali (es. ingegnere, grafico, copywriter) → apri con modello AA9/12
  • Ditta individuale: attività artigianali o commerciali (es. e‑commerce, parrucchiere) → apri tramite ComUnica e SCIA, comprensivi di iscrizioni a Camera di Commercio, INPS, INAIL

Per i professionisti non sono previsti costi per bolli, diritti o spese vive.
Nel caso di artigiani e commercianti, ci sono dei costi per bolli e diritti di segreteria CCIIA che dovrai sostenere per inoltrare le pratiche o farlo attraverso un intermediario.

2. Codice ATECO: cos’è e perché è essenziale

Il codice ATECO identifica in modo univoco l’attività:

  • Devi selezionarlo sul sito dell’Agenzia delle Entrate o chiedere supporto.
  • Aiuta a definire obblighi, aliquote contributive e coefficienti di redditività .
  • Per chi svolge attività digitali, esistono codici specifici come 47.91.10 per e-commerce

3. Aprire partita Iva online e quali modelli usare

Libero professionista

Compila e restituisci il modello AA9/12 l’agenzia delle entrate tramite:

  • consegna a mano ad uno sportello sul territorio
  • carica il documento sul sito web dell’agenzia
  • invia tramite posta raccomandata

Puoi svolgere l’intera pratica in autonomia ed è gratuita.

Commercianti ed artigiani

In questo caso, devi aprire la Partita IVA come ditta individuale ed inviare telematicamente la pratica ComUnica con la quale ti iscrivi:

  • al registro imprese della camera di commercio
  • alla gestione artigiani o commercianti INPS
  • in caso di artigiano all’INAIL, per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni

L’apertura di una ditta individuale, presenta alcuni costi fissi per l’iscrizione alla camera di commercio che sono:

  • imposta di bollo
  • diritti di segreteria
  • diritto camerale
  • PEC e firma digitale

Per alcune attività è necessaria la SCIA da presentare al comune in cui decidi di avviare la tua attività.

5. Regime fiscale: ordinario vs forfettario

Per iniziare è vantaggioso applicare alla tua partita Iva il regime forfettario.
A seconda del volume d’affari e di altre condizioni generate dalla tua attività  potrai eventualmente cambiare successivamente. Il consulente fiscale che ti segue sarà in grado di guidarti nella scelta corretta.

Vediamo in sintesi le differenze sostanziali.

Regime ordinario: IRPEF progressiva (23‑43 %) + IVA + contabilità ordinaria .

Regime forfettario: 

  • Imposta sostitutiva del 15 % o del 5 % per start-up nei primi 5 anni
  • Coefficiente di redditività secondo ATECO
  • Niente IVA né contabilità ordinaria.

Maggiori dettagli puoi trovarli nella nostra guida al regime forfettario.

6. Contributi previdenziali

Libero professionista:

  • Cassa privata → aliquote specifiche alla professione
  • o Gestione Separata INPS → circa 26 % dell’imponibile

Artigiani e Commercianti:

  • Contributi fissi: circa 4.500 €/anno (INPS),
  • Contributi variabili: 24–25 % per incassi sopra la soglia minima + possibile sconto 35 % .

7. E’ obbligatorio aprire la partita Iva?

E’ una domanda molto frequente che spesso genera confusione. Se l’attività svolta è di tipo occasionale non occorre aprire la partita Iva. L’obbligo di aprire una partita Iva, scatta quando viene svolta una attività di lavorativa autonoma in modo abituale, anche se in modo non esclusivo e continuativo. [vedi DPR 633/1972].

8. Costi di apertura: fai da te o con commercialista

I costi variano in base al tipo di attività ed al consulente fiscale a cui ti rivolgi.
In genere tramite i servizi online puoi risparmiare sensibilmente rispetto ad uno tradizionale.

Per un libero professionista puoi procedere gratuitamente in autonomia fino ad arrivare a circa 150 – 200 € richiesti da un commercialista.

I costi aumentano per le ditte individuali, dove per la PEC + firma digitale + bolli + Camera di Commercio si può oscillare dai 100 ai 400 € se procedi in autonomia.
RIvolgendoti ad un professionista dovrai aggiungere il suo compenso che può variare dai 300 ai 500 € circa.

Per questo motivo i servizi online rappresentano un ottima alternativa perché permettono di abbattere questi costi. Ad esempio utilizzando il nostro abbonamento puoi risparmiare molto, dai un occhiata alla pagina delle tariffe.

Abbiamo visto come come aprire la partita Iva online, se hai bisogno di ulteriori chiarimenti scrivici o prenota una consulenza gratuita.

Puoi aprire la Partita IVA online inviando il modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate tramite SPID o rivolgendoti a un servizio come regimeforfettario.it che si occupa della pratica gratuitamente.

L’apertura è gratuita se fai da solo. Se scegli un consulente o una piattaforma, il costo può variare da 100€ a 300€ per la gestione completa.

Chi non ha avuto una Partita IVA negli ultimi 3 anni, non prosegue un’attività simile già avviata e non supera gli 85.000€ di ricavi annui può accedere al regime forfettario.

Sì, anche chi è disoccupato può aprire la Partita IVA. Non ci sono restrizioni, ma è consigliabile valutare eventuali implicazioni su sussidi o NASPI.

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